I servizi di intelligence del Belgio sono preoccupati per la persistente
minaccia terroristica nel Paese, a causa della radicalizzazione nelle carceri e
del rischio di recidiva dei terroristi condannati. “Un problema di notevole
entità”, secondo loro. La Sicurezza dello Stato, il servizio civile di
intelligence in Belgio, si è espressa così nel suo rapporto sull’attività
2017-2018, consultato dalla France Presse. Un’iniziativa di trasparenza come se
ne vedono poche, salutata come “una piccola rivoluzione” dai media
belgi. Le carceri del Paese, osservava il rapporto, “ospitano oggi una
popolazione di detenuti reclusi per terrorismo di un’importanza” senza
precedenti, circostanza che espone a un rischio “contagio” di idee
radicali “più considerevole che mai”. “Tenuto conto dell’attuale
e persistente tendenza alla recidiva tra ex detenuti in carcere per terrorismo,
senza parlare dei detenuti radicalizzati ‘ordinari’, il Belgio dovrà ancora
affrontare per un certo periodo una minaccia terroristica latente”, hanno
proseguito gli autori. Il Belgio è stato colpito da numerosi attacchi jihadisti
rivendicati dallo Stato islamico, in particolare nel 2016 (32 morti a
Bruxelles) e nel maggio 2018 (3 morti a Liegi).