Gli Stati Uniti hanno diffuso immagini satellitari, citando notizie di intelligence, a sostegno della loro tesi secondo cui l’Iran sarebbe responsabile dei recenti attacchi alle strutture petrolifere saudite. L’Iran, ricorda oggi la Bbc, nega ogni coinvolgimento nei raid aerei di sabato, rivendicati dai ribelli yemeniti Houthi, sostenuti dalla Repubblica islamica. Ma funzionari statunitensi a condizione di anonimato hanno affermato che la direzione e l’estensione degli attacchi mettono in dubbio il diretto coinvolgimento dei ribelli Houthi in un’operazione che ha ridotto le forniture globali di petrolio del 5%. Il segretario di Stato Usa Mike Pompeo ha incolpato l’Iran nel fine settimana, spingendo Teheran ad accusare gli Stati Uniti di divulgare menzogne. E il presidente Donald Trump, in un tweet pubblicato ieri, ha suggerito possibili azioni militari contro gli aggressori. Un funzionario statunitense ha detto che sono stati individuati 19 punti di impatto sugli obiettivi e che gli attacchi sono arrivati da Ovest e da Nord-Ovest, non dallo Yemen, che si trova a Sud dell’Arabia Saudita. Fonti citate dal New York Times hanno parlato di un mix di droni e missili da crociera che potrebbero essere stati dispiegati e lanciati, sebbene non tutti abbiano raggiunto i loro obiettivi: l’impianto di Abqaiq e il giacimento petrolifero di Khurais.