Le terrificanti
immagini del brutale attacco di Hamas provenienti da Israele non hanno bloccato
una nuova ondata di antisemitismo, che anzi è riaffiorata sfacciatamente
nell’ultima settimana in tutto il mondo.
Nonostante le
notizie riportino di bambini e neonati uccisi, donne stuprate, ostaggi di ogni
età, dirette Facebook di omicidi, fioccano sui social tanti commenti di utenti
che pensano che, in fondo, gli israeliani si siano meritati la strage di
civili. Il fenomeno non è limitato al web: in giro per il mondo nell’ultima
settimana si sono susseguiti episodi che hanno suscitato grande preoccupazione
nelle comunità ebraiche. A Sydney, lunedì 9 ottobre, circa mille di
manifestanti propalestinesi hanno marciato fino alla Opera House della città che
era stata illuminata con i colori della bandiera israeliana cantando “fuck the
Jews” e “Gas the Jews! Gas the Jews” (uccidete gli ebrei con il gas),
rievocando le camere a gas con cui i nazisti hanno assassinato milioni di
persone durante la Shoah. La manifestazione e i canti antisemiti sono stati
duramente condannati dal Primo ministro australiano Anthony Albanese e dal
Ministro degli Esteri Penny Wong.
In Inghilterra
gli attacchi antisemiti nella scorsa settimana sono quadruplicati rispetto allo
stesso periodo dello scorso anno. Il Ministro per la sicurezza Tom Tugendat ha
espresso grande preoccupazione per i dati. Secondo quanto riportato dalla BBC,
solo tra il 7 ed il 10 ottobre sono stati registrati oltre 89 incidenti (3
danneggiamenti di proprietà privata di ebrei, 66 comportamenti offensivi di cui
solo 22 online). Ad esempio, domenica un passante ha urlato ad una persona di
religione ebraica che stava andando in sinagoga “sporco ebreo” e “non c’è da
stupirsi che veniate tutti stuprati!”. Sempre a Londra due scuole ebraiche
rimarranno chiuse fino a lunedì per motivi di sicurezza.
Anche negli Stati
Uniti gli incidenti antisemitici hanno raggiunto livelli record. Ha fatto il
giro del web l’immagine del manifestante newyorkese che sventola una svastica o
il video di studenti ebrei che pregano in memoria degli israeliani trucidati
mentre dei manifestanti sullo sfondo li disturbano.
Da sabato scorso,
in Francia, dove vive la più grande comunità ebraica d’ Europa, con oltre
500.000 ebrei, vi sono stati più di 100 atti antisemitici: graffiti con
svastiche o inneggiamento alla morte degli ebrei, ma anche l’arresto di alcune
persone che hanno provato ad introdurre coltelli all’interno di scuole e
sinagoghe, altre hanno invece fatto volare droni sopra scuole e sinagoghe. Solo
negli ultimi giorni 24 persone sono state arrestate in Francia per
antisemitismo.
Sempre in Europa,
a Berlino la polizia è dovuta intervenire ad una manifestazione pro-Palestina a
causa del rischio di celebrazione delle violenze e di slogan antisemiti.
Durante le manifestazioni di Berlino e di Duisburg, secondo quanto riportato
dal The Guardian, sono stati distribuiti dolci e i manifestanti hanno ballato e
festeggiato le inenarrabili violenze perpetrate dai terroristi in Israele. Il
cancelliere tedesco Olaf Scholz ha commentato l’episodio sostenendo che in
Germania vi è un atteggiamento di zero tolleranza sull’antisemitismo e che
saranno vietate attività di qualsiasi genere volte a celebrare i crimini di
Hamas, l’uso dei suoi simboli e il bruciare della bandiera israeliana.
Oggi ad
Amsterdam, per motivi di sicurezza, le scuole ebraiche rimangono chiuse. Non si
sono salvate neanche la Spagna ed il Portogallo, dove alcune sinagoghe sono
state deturpate da graffiti pro-Palestina.
Negli Stati Uniti
ed in Europa è aumentata la sicurezza fuori dai luoghi di culto ebraici e dalle
scuole ebraiche. In molti non si sentono al sicuro.