Iniziato il
ciclo di sei incontri ebraico-cristiani “Comprendere il tempo alla luce della
Bibbia ebraica” che si svilupperà fino alla prossima primavera, un’iniziativa organizzata
dalla Comunità Ebraica di Roma e dal Vicariato. Un progetto che consente di
sviluppare ulteriormente il dialogo interreligioso. Prima tappa al Centro
culturale “Il Pitigliani” con il titolo “Siamo polvere – La fragilità della
nostra umanità”.
Questo
primo incontro ha costituito un’occasione per discutere sul senso della vita e
della morte dell’uomo, sulle sue fragilità che rispecchiano quella fragile
terra da cui esso deriva. Ad analizzare questi spunti, il rabbino capo di Roma
Rav Riccardo Di Segni ed il vescovo Ambrogio Spreafico.
«Questo progetto nasce dalla
necessità, avvertita dalle guide del mondo cattolico romano, di far conoscere
la sensibilità ebraica riguardo alla Torah – spiega Rav Di Segni – C’è una
tendenza, antica e presente, nel mondo cristiano di considerare la Bibbia
ebraica come un annuncio. Per noi ovviamente è differente, e tra i cristiani di
oggi si percepisce la necessità di conoscere questo patrimonio a prescindere da
certe interpretazioni».
Prossimo
appuntamento il 5 dicembre, presso Sala Baldini, per “Ascolta Israele – Fondamento
della fede e della morale”, che vedrà in dialogo Rav Benedetto Carucci Viterbi
e la professoressa Rosalba Manes.
«La scelta che abbiamo fatto è innovativa
rispetto al dialogo ebraico-cristiano. È quella di fermarsi alla Bibbia ebraica,
per capire come ci parla oggi – ha concluso il vescovo Spreafico – La sua
storia, di fede e tradizione, ha un valore per noi anche oggi. È un aspetto che
può rafforzare la nostra vicinanza e la nostra convivenza».