Al Tempio Maggiore la Comunità
ebraica di Roma ed il Centro Sportivo Dilettantistico “Maccabi Roma” hanno ricordato gli undici atleti
uccisi brutalmente da terroristi palestinesi durante le Olimpiadi di Monaco del
1972. Il 22 settembre coincide con la data
ebraica della strage avvenuta 50 anni fa quando, il 5 settembre, membri del
gruppo terroristico ‘Settembre Nero’ irruppero nel cuore della notte nel
villaggio olimpico uccidendo due atleti israeliani e sequestrandone altri nove
che furono uccisi dopo ore angoscianti, segnate da trattative per ottenere la
liberazione di 234 prigionieri palestinesi. Nonostante la tragedia in corso la
competizione olimpica non fu interrotta.
Al Tempio Maggiore i nomi degli atleti sono
stati solennemente elencati dal Rabbino Capo Riccardo Di Segni. Di Segni ha ricordato la commozione e
preoccupazione della Comunità ebraica di Roma che seguì unita le vicende della
giornata, esponendo anche cartelli. Quel giorno si susseguirono notizie sempre
più confuse fino al tragico epilogo. «Sentivamo che l’offesa fatta a loro era
una offesa fatta anche a noi, per cui è importante continuare a ricordare, così
come in questi giorni ricorderemo un altro attentato sempre di terrorismo
palestinese. Un attentato che avvenne in questa sinagoga» ha detto il Rabbino
Capo ricordando l’attentato al Tempio Maggiore di Roma del 9 ottobre 1982.
«Il terrorismo è una piaga e vede soffrire
Israele. È solo di pochi giorni fa la notizia di una signora massacrata a
Holon» così la Presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello,
secondo cui il valore della memoria ha una enorme importanza «perché il senso
di quella strage, di quelle vite strappate sono ciò che noi siamo: Am Israel».
Dureghello ha anche rievocato Golda Meir che
«ha pronunciato una delle sue frasi significative: mentre le altre nazioni
portavano a casa medaglie, noi accoglievamo le bare dei nostri figli e
mariti». «La strage – secondo Dureghello
– non deve significare solo dolore ma anche fiducia e speranza perché da quel
dolore possa costruirsi vita».
Alla commemorazione ha
partecipato anche la consigliera per gli affari pubblici dell’Ambasciata
d’Israele Smadar Shapira : «Per noi quell’attacco terroristico fu un trauma
nazionale. Avevamo mandato i nostri atleti più talentuosi e li abbiamo riavuti
indietro nelle bare. Per di più le Olimpiadi hanno proseguito come se non fosse
successo niente. Siamo lieti che la Comunità ebraica di Roma abbia deciso di
commemorarli e ciò rafforza ulteriormente il legame speciale tra Israele e
questa comunità».
Al Tempio erano presenti molti giovani membri
di numerose organizzazioni giovanili partecipi della commozione e della memoria
delle vittime. L’importanza della loro partecipazione è stata elogiata dai
presenti e soprattutto dal Presidente del CSD Maccabi Roma Ruben Benigno: «Sono
passati cinquanta anni dalla strage e il nostro ricordo deve essere sempre
vivo. È importante che le nuove generazioni sappiano ciò che è accaduto a
Monaco durante una manifestazione sportiva che invece di trasmettere i valori
come amicizia e pace, ha rappresentato il momento più buio dello sport».