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    Addio ad Aliza Goldman, sopravvissuta alla Shoah e traduttrice nel processo Eichmann

    È scomparsa all’età di 94 anni la sopravvissuta alla Shoah Aliza Goldman. Come traduttrice collaborò al lavoro di registrazione, trascrizione e traduzione in diverse lingue dello storico processo al criminale nazista Adolf Eichmann.

    Nata e cresciuta in Serbia, Aliza Goldman emigrò in Israele nel 1950. Insieme al marito Yochanan fondò nel 1958 la ‘Hever Translations’, la prima agenzia di traduzioni dello Stato ebraico.

    Svolse la sua attività di traduttrice per gli eventi più significativi del Paese, come il processo a John Demjanjuk, il “boia di Sobibor”, i trattati di pace d’Israele con Egitto e Giordania e l’indagine sull’assassinio dell’ex Primo ministro Yitzhak Rabin nel 1995.

    Nel 1973 i Goldman furono assunti dalla Commissione Agranat per registrare e tradurre le indagini sulle azioni del Governo prima e durante la guerra dello Yom Kippur.

     

    La loro agenzia fu scelta per accompagnare in visita in Israele Papa Benedetto XVI nel 2009 e il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama nel 2013.

    Il nipote Uri Goldman ha ricordato su Ynet quanto il processo Eichmann fosse stato straziante per sua nonna, che era sopravvissuta alla Shoah, riuscendo tuttavia a mantenere la sua professionalità e a collaborare nella traduzione della testimonianza. Inoltre, ha raccontato con quanta dedizione Aliza Goldman svolgesse il suo lavoro: “Ha trascritto tutte le riunioni dei membri di Gabinetto. Conosceva personalmente i primi ministri. – ha affermato il nipote – Una volta mi ha detto di aver dimenticato di registrare una parte di una riunione tenuta da Moshe Sharett e per questo di essersi sentita male, quindi ha riassunto l’intero incontro. Fu ringraziata per la sua professionalità”. “Era sempre ottimista e premurosa. – ha aggiunto – Conosceva ogni dipendente dell’azienda e ha continuato a lavorare fino al 2020”.

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