Il binge
drinking, cioè le ‘abbuffate alcoliche tutto in una sera’ che nell’ultimo
decennio sono diventate una moda tra i giovani potrebbero portare allo sviluppo
di alcol-dipendenza. E’ quanto emerge da uno studio della Fondazione
Policlinico Universitario Gemelli IRCCS – Università Cattolica, pubblicato su
Scientific Reports, dal team di Giovanni Addolorato, direttore dell’Unità
Operativa Semplice di Area (UOSA)
Patologie Alcol correlate e di Antonio
Gasbarrini, direttore Area Gastroenterologia ed Oncologia Medica. Dati alla mano, su 2704 giovani di
età compresa tra i 13 e i 20 anni che frequentavano le scuole superiori della
Capitale e di altre città del Lazio l’80% del campione ha dichiarato di consumare
bevande alcoliche e il 6,1% presentava un disturbo da uso di alcol. Con il
binge drinking si intende l’assunzione di oltre 4-5 drink (un bicchiere di vino
a media gradazione o una lattina di birra o un bicchierino di super alcolici)
in unica occasione e in breve tempo, lontano dai pasti in modo da provocare il cosiddetto
“sballo”. “Anche se ci si limita a bere esclusivamente il sabato
sera – dichiarano Addolorato e Gasbarrini hanno – questo comportamento, spesso
ritenuto un ‘normale passaggio adolescenziale’ è un fattore di rischio per lo
sviluppo di alcol-dipendenza”. Dallo studio è emerso inoltre che più si fa
binge drinking più il disturbo da abuso di alcol e dipendenza vera e propria
sono frequenti. Fondamentale per combattere il fenomeno la prevenzione, che si
basa su programmi di informazione sui rischi del consumo d’alcol soprattutto in
giovane età.