“Noi non
dimentichiamo”: questo è il messaggio impresso su numerosi striscioni affissi
stanotte a Roma a firma dei Giovani Ebrei per onorare la Giornata della Memoria.
Ponte degli Annibaldi, Lungotevere Michelangelo, Ponte dei Valli. Luoghi
diversi per lanciare un messaggio importante: non c’è futuro senza memoria.
“Mai più non può essere solamente uno slogan vuoto, ma l’imperativo morale a
cui nessuno in questa città e nel nostro Paese può sottrarsi” ha detto uno
dei Giovani Ebrei.
Ricordare e
tenere viva la memoria è fondamentale in un momento storico in cui
l’antisemitismo torna a bussare alle porte della democrazia, in episodi come il funerale con bandiera nazista a Roma o la recente aggressione
antisemita avvenuta a Livorno. Questi striscioni vogliono “far capire che
l’ebreo è presente, sempre e comunque pronto a difendersi e a difendere i
valori della libertà” racconta a Shalom un’altra fonte anonima dei Giovani
Ebrei.
Il 27
gennaio deve essere il monito per proseguire la difesa della memoria in tutti
gli altri giorni dell’anno, in cui è dovere collettivo combattere
l’antisemitismo e l’odio nella sua forma fisica, ma anche in quella verbale. Affinché
quel “Mai Più” non sia solo uno slogan, ma un impegno
quotidiano.
Affiggere
striscioni è uno stimolo nel risvegliare le coscienze, che si rivolge non solo a
coloro che si prodigano nel tramandare la memoria, ma anche a chi resta invece indifferente,
sottovalutando l’importanza del ricordo. Aprendo una finestra, passando sotto
un cavalcavia, camminando per strada, quegli striscioni potranno incuriosire i
passanti, che saranno così spinti ad apprendere e a tentare di comprendere cosa
sia stata la Shoah.
La memoria verrà sempre tramandata “le dor va dor”, di
generazione in generazione. Questo è l’impegno dei Giovani Ebrei d’Italia, e di
tutti coloro che, non solo il 27 gennaio, porteranno dentro di sé le memorie
dei sopravvissuti.