“È stato incredibile ascoltare
l’esperienza della signora Eve Kugler e diventare una testimone” ha detto una
delle ragazze presenti alla “Marcia Internazionale dei Viventi – Let There Be
Light”, ormai giunta al terzo anno. “I nostri studenti sono stati
onorati di far parte di questo evento e sono motivati a condividere questo
messaggio con la nostra comunità” ha affermato Kevin Brawn, Preside di uno dei
licei presenti.
Per il terzo anno consecutivo la
Marcia Internazionale dei Viventi ha organizzato la sua iniziativa globale,
“Let There Be Light”, in occasione degli 84 anni dalla Notte dei
Cristalli, la terribile notte durante la quale circa 1.400 sinagoghe e
istituzioni ebraiche furono bruciate in Germania e Austria durante i pogrom
organizzati dai nazisti. Un minaccioso presagio di ciò che sarebbe stata la
Shoah. L’organizzazione ha promosso quest’anno tre grandi eventi: uno a
Gerusalemme, uno Vienna e uno Dubai, quest’ultimo ha ospitato l’evento
principale.
La delegazione, guidata
dall’ambasciatore della “Marcia dei Viventi’ nel Golfo, dall’imprenditore e
filantropo Eitan Neishlos, e dal fondatore della prima Holocaust Memorial
Gallery nel mondo arabo, Ahmed Obaid Al Mansoori, ha incontrato il rabbino
degli Emirati Arabi Uniti Levy Duchman durante una visita alla sinagoga da lui
fondata a Dubai. Il rabbino Duchman ha condiviso con la delegazione come è
fiorita la comunità ebraica negli Emirati, permettendo di condurre apertamente
una vita ebraica attiva. La convivenza e il rispetto reciproco di cui gode la
comunità ebraica, risultato del continuo sostegno della
leadership degli Emirati, risalgono al 2014 quando il rabbino Duchman è
arrivato per la prima volta nel Paese per fondare la comunità ebraica locale.
Durante la visita della delegazione a Dubai, la sopravvissuta alla Shoah Eve
Kugler, che aveva solo 7 anni quando la Gestapo fece irruzione nella sua casa,
il 9 novembre 1938, ha incontrato giovani ebrei e musulmani al Jewish
Educational Campus di Dubai, condividendo la sua toccante storia.
Nonostante siano passati 84 anni
di quella notte, Eve ricorda ancora tutto: “I soldati hanno preso mio
nonno, il rabbino Marcus Kugler, mentre leggeva il Talmud. Hanno preso anche
mio padre, e, dopo che se ne sono andati, siamo corsi alla finestra per vedere
cos’altro stava succedendo. Lì ho visto
la bottega di mio padre distrutta e la sinagoga in fiamme”. Gli adolescenti
presenti sono rimasti profondamente commossi dalla storia di Eve e
dall’importante messaggio che porta, ovvero che le lezioni della Shoah possono
essere davvero rilevanti per i nostri giorni, e solo attraverso la cooperazione
interreligiosa si può restare uniti contro i crimini d’odio. Dopo aver
ascoltato la storia di Eve, i giovani hanno realizzato un murales sulla parete
del Campus Educativo Ebraico, nel quale hanno rappresentato la loro idea di unità
e convivenza.
Rabbi Levy Duchman ha commentato:
“Noi e i nostri vicini negli Emirati Arabi Uniti educhiamo i nostri figli al
rispetto reciproco, in modo che la prossima generazione continui a seguire la
strada della pace e della cooperazione”. Il Jewish Educational Campus a
Dubai, il primo del suo genere in Medio Oriente, è stato fondato dal rabbino
Duchman, accoglie oltre 200 bambini dall’età di un anno fino alle scuole
superiori. Non solo, ha anche a disposizione una struttura per adulti, offrendo
vari programmi educativi. I giovani della scuola americana
di Dubai si sono uniti alla cerimonia di commemorazione al Crossroads of
Civilizations Museum. “È stato incredibile ascoltare l’esperienza della signora
Eve Kugler e “diventare una testimone”, come ha detto lei stessa, di un evento
così significativo. Da adolescente,
ascoltare le sue esperienze di quando era solo una ragazzina, mi ha fatto
capire davvero quanto fosse diverso il mondo di allora. Grazie al signor Al
Mansoori per questa opportunità irripetibile” ha detto Sriya
Bandyopadhyay, una delle ragazze degli Emirati Arabi Uniti presenti
all’incontro.