Skip to main content

Ultimo numero Settembre – Ottobre 2024

Scarica il Lunario 5784

Contatti

Lungotevere Raffaello Sanzio 14

00153 Roma

Tel. 0687450205

redazione@shalom.it

Le condizioni per l’utilizzo di testi, foto e illustrazioni coperti da copyright sono concordate con i detentori prima della pubblicazione. Qualora non fosse stato possibile, Shalom si dichiara disposta a riconoscerne il giusto compenso.
Abbonati







    15 dicembre 1961: Adolf Eichmann condannato a morte dal tribunale a Gerusalemme

    Esattamente sessant’anni fa si concluse lo storico processo contro Adolf Eichmann, considerato una delle figure centrali della soluzione finale. Il 15 dicembre del 1961 il gerarca nazista fu riconosciuto colpevole di 15 capi di imputazione per “crimini contro il popolo ebraico”, “crimini contro l’umanità”, “crimini di guerra” e “appartenenza a un’organizzazione ostile”.

     

    Eichmann fu condannato a morte dal tribunale distrettuale della Capitale d’Israele, dopo un lungo processo cominciato l’11 aprile 1961 al “Bet Ha’am” di Gerusalemme. Il processo Eichmann ancora oggi è considerata una pietra miliare a livello giuridico, poiché a differenza del procedimento di Norimberga, la testimonianza dei sopravvissuti alla Shoah veniva ora considerata storicamente significativa come documento in un contesto legale. Per la prima volta fu data voce ai sopravvissuti.

     

    L’inizio del processo fu preceduto da lunghi mesi di meticolosa preparazione. La polizia israeliana istituì un’unità speciale, il “Bureau 06”, con lo scopo di raccogliere i documenti pertinenti, selezionare i testimoni e prepararli alla loro testimonianza, definire la linea dell’azione penale e discutere varie questioni legali. Furono selezionati più di 1.600 documenti, la maggior parte dei quali recanti la firma di Eichmann.

     

    Il gruppo di giudici della Corte distrettuale che ha considerato il caso Eichmann come tribunale di prima istanza comprendeva: Moshe Landau (presidente), il dottor Benjamin Halevy e Yitzhak Raveh. Il 13 dicembre 1961 il tribunale dichiarò Eichmann colpevole sulla maggior parte dei capi d’accusa e due giorni dopo lo condannò a morte. La difesa si appellò alla Suprema Corte che il 29 maggio 1962 ratificò la sentenza di primo grado. In un ultimo sforzo, Eichmann chiese la clemenza all’allora presidente Yitzhak Ben Zvi, ma il presidente respinse la richiesta.

     

    In occasione del 60esimo anniversario lo Yad Vashem ha inaugurato una mostra online: “The Eichmann Trial: With Me Here are 6 Million Accusers”, nel quale si esplora la cronologia degli eventi dalla cattura di Eichmann, il suo processo e la sua esecuzione, fino all’impatto del processo sulla consapevolezza della Shoah in Israele e nel mondo.

    CONDIVIDI SU: