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    124 ONG SCRIVONO A FACEBOOK: DEVE FARE DI PIÙ CONTRO L’ANTISEMITISMO E LE MANIFESTAZIONI DI ODIO

    Porta la data di venerdì 7 agosto la lettera inviata al Consiglio di Amministrazione e ai dirigenti dell’azienda Facebook dalle Ong di tutto il mondo, che richiedono l’adozione di una politica di lotta all’antisemitismo, e il riconoscimento della definizione della International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA), ampiamente riconosciuta a livello internazionale per combattere l’incitamento all’odio sul social network.

    Ben 124 le organizzazioni no profit che hanno aderito congiuntamente all’iniziativa, in seguito alle numerose sollecitazioni dell’opinione pubblica che esorta Facebook, che come ammesso da uno dei rappresentanti senior dell’azienda Peter Stern, non ha una politica di lotta all’antisemitismo, ad agire efficacemente contro le manifestazioni di odio e disinformazione online e ad unirsi agli storici, agli attivisti, ai legislatori e ai leader che hanno steso la definizione di lavoro dell’IHRA con un’assunzione di responsabilità che porti alla rimozione della piaga dell’antisemitismo dalla più importante piazza pubblica online di oggi.

    “Facebook deve migliorare nella ricerca e nella rimozione dei contenuti di odio” ha dichiarato il Direttore Operativo Sheryl Sandberg; l’antisemitismo online infatti, insieme ai violenti attacchi contro le comunità ebraiche, è cresciuto in modo esponenziale e le piattaforme online sono diventate i nuovi punti di ritrovo per gli haters di tutto il mondo.

    Finora, quasi 40 paesi hanno già approvato o adottato la definizione di lavoro dell’IHRA, attraverso la loro adesione all’IHRA stessa oppure in maniera indipendente. 

    Negli Stati Uniti la definizione di lavoro dell’IHRA è stata adottata dal Dipartimento di Stato, mentre un recente ordine esecutivo presidenziale sulla lotta all’antisemitismo ha incaricato il Dipartimento dell’Istruzione di prendere in considerazione la definizione dell’IHRA nella valutazione delle denunce di discriminazione ai sensi del Titolo VI della Legge sui diritti civili (Civil Rights Act).

    Ma perché tra tutte le piattaforme la lettera si rivolge proprio a Facebook? La decisione delle Ong è avvenuta in seguito alla dichiarazione del principe dei social network di voler rivedere le proprie politiche in ambito di incitamento all’odio e alla disinformazione. È opinione della coalizione inoltre, che nel momento in cui Facebbok adotterà una chiara politica di lotta all’antisemitismo, tutte le altre piattaforme quali Twitter e Tik Tok seguiranno il suo esempio.

    “È innegabile che i social media siano diventati focolai di odio e di antisemitismo, così come lo è mancanza di un’azione responsabile da parte dell’azienda per affrontare il fenomeno” ha detto Rav Menachem Margolin, Presidente della European Jewish Association (EJA), “Firmare la definizione dell’IHRA rappresenterebbe un passo importante da parte di Facebook e un impegno visibile per negare spazio, nel mondo virtuale così come in quello reale, al virus dell’antisemitismo che oggi prosperare incontrollato”.

    Tra i firmatari anche Irwin Cotler, Presidente del Raoul Wallenberg Centre for Human Rights in Canada, Rav Abraham Cooper, rettore associato e direttore dell’Agenda globale di azione sociale del Centro Simon Wiesenthal e la Professoressa Dina Porat, una delle autrici della definizione di antisemitismo dell’IHRA; proprio quest’ultima ha dichiarato: “La definizione dell’IHRA è diventata un parametro, una dichiarazione di valori. Chi sostiene la sua adozione s’impegna a contrastare l’antisemitismo e altri mali paralleli. È giunto il momento che i principali social network, Facebook per primo, utilizzino la definizione dell’IHRA come criterio per identificare le espressioni antisemite e sradicarle immediatamente, esercitando così la loro responsabilità e contribuire a creare un mondo migliore di quello in cui viviamo”.

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