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    Mondo

    USA: il rilancio di Trump su Gaza e le sanzioni a OLP e ANP

    In un messaggio pubblicato sulla piattaforma Truth Social, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è tornato a parlare del conflitto in Medio Oriente, affermando che “la via più veloce per porre fine alle crisi umanitarie a Gaza” passa per “la resa di Hamas e il rilascio immediato degli ostaggi”. Parole che arrivano in parallelo a un annuncio ufficiale del Dipartimento di Stato americano, che ha comunicato al Congresso l’introduzione di nuove sanzioni contro funzionari dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina e dell’Autorità Nazionale Palestinese. Le misure prevedono, tra l’altro, il divieto di rilascio di visti per l’ingresso negli Stati Uniti ai membri delle due istituzioni palestinesi.
    Il provvedimento – che rientra nell’ambito del Middle East Peace Commitments Act del 2002 e del PLO Commitments Adjustment Act del 1989 – si basa sull’accusa che ANP e OLP abbiano sistematicamente violato gli impegni presi nell’ambito dei processi di pace, in particolare cercando di “internazionalizzare il conflitto con Israele” attraverso iniziative presso la Corte penale internazionale e la Corte internazionale di giustizia all’Aja. Secondo il Dipartimento di Stato, le azioni delle due organizzazioni palestinesi rappresentano una minaccia alla sicurezza nazionale degli Stati Uniti e compromettono ogni prospettiva di negoziato. Il comunicato ufficiale cita anche il continuo sostegno al terrorismo da parte dell’ANP, evidenziando l’“incitamento e la glorificazione della violenza”, in particolare nei programmi scolastici, e i pagamenti erogati a detenuti palestinesi coinvolti in atti terroristici e alle loro famiglie.
    Sebbene non siano stati pubblicati i nomi dei funzionari colpiti, le sanzioni sono state descritte come un provvedimento ampio e generalizzato che colpisce tutti i membri delle due entità. La misura potrebbe dunque impedire ai rappresentanti dell’OLP e dell’ANP di partecipare alla prossima Assemblea Generale delle Nazioni Unite, prevista per settembre, in occasione della quale diversi Paesi potrebbero annunciare il riconoscimento ufficiale dello Stato di Palestina.
    La decisione di Washington è stata accolta con favore da Israele. Il ministro degli Esteri Gideon Sa’ar ha scritto su X: “Ringrazio il Segretario di Stato Marco Rubio e il Dipartimento di Stato per la loro chiarezza morale. L’ANP deve pagare un prezzo per la sua politica di premiare i terroristi e le loro famiglie, e per l’incitamento contro Israele nelle scuole, nei testi scolastici, nelle moschee e nei media palestinesi”.

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