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    Mondo

    Le immagini dei sopravvissuti alla Shoah proiettate sui monumenti di New York per la Giornata della memoria

    Immagini dei sopravvissuti alla Shoah e delle loro storie sono state proiettate su numerosi monumenti di New York sabato sera per commemorare la Giornata internazionale della memoria. Gillian Laub, famosa fotografa ebrea, ha scattato molte di queste foto durante un evento tenutosi lo scorso 1° novembre presso il Museum of Jewish Heritage, quando più di 200 sopravvissuti alla Shoah si sono riuniti per dedicare una serata agli ostaggi israeliani rapiti da Hamas a Gaza. Oltre a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla Giornata internazionale della memoria, che ricorre il 27 gennaio, anniversario della liberazione di Auschwitz, la campagna fotografica nasce anche per lanciare il progetto digitale di “Live2Tell”, un’iniziativa nata per documentare i sopravvissuti alla Shoah nel mondo attraverso fotografie, video e interviste in prima persona. Il progetto è prodotto dall’attrice e comica ebrea Amy Schumer e dalla narratrice digitale Kira Pollack.
    Laub ha ideato il progetto in risposta al “recente, drammatico aumento dell’antisemitismo negli Stati Uniti e nel mondo, nonché in risposta al preoccupante calo del numero di sopravvissuti alla Shoah” secondo quando riporta un comunicato stampa. Oggi ci sono circa 245.000 sopravvissuti viventi, secondo un recente rapporto demografico della Claims Conference. L’iniziativa mira dunque a “elevare la consapevolezza e stimolare la conversazione sui paralleli tra passato e presente”, si legge nel comunicato stampa di “Live2Tell”. Oltre alle proiezioni, l’iniziativa condividerà interviste, foto e video dei sopravvissuti sui social media e sul suo sito web.
    “Con la dolorosa persistenza dell’antisemitismo nel corso della storia, le storie dei sopravvissuti devono essere condivise e tramandate di generazione in generazione”, ha condiviso Laub. “Nella speranza di favorire la connessione e la comprensione, Live2Tell aiuterà a preservare le storie dei sopravvissuti e ad amplificare le loro voci attraverso una lente contemporanea. Sono estremamente grata a tutti i sopravvissuti per aver testimoniato ancora una volta e a tutti coloro che hanno contribuito ad aumentare la consapevolezza sulle atrocità affrontate dal popolo ebraico, passato e presente”.
    Secondo un articolo del New York Times il progetto è stato concepito per ridurre al minimo il rischio di atti vandalici. Per ora, il progetto Live2Tell ha documentato solo le testimonianze e le foto dei sopravvissuti a New York City. Ma Laub, che vive a New York, intende lanciare una seconda fase del progetto in Israele, dove ad oggi vive quasi la metà dei sopravvissuti del mondo.
    “Dico sempre alla gente, soprattutto ai bambini, che noi sopravvissuti non rimarremo qui ancora a lungo”, ha detto Maritza Shelley, una sopravvissuta alla Shoah di 96 anni, riguardo alla partecipazione al progetto. “Quando ce ne andremo, non ci saranno più testimoni diretti. Quindi voglio rendere testimone chiunque mi ascolta, poiché la storia che racconto oggi va ricordata dalle nuove generazioni affinché possa essere tramandata in futuro”.

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