“L’Italia è il paese dove non abbiamo mai abbassato la guardia anche perché abbiamo sempre cercato di mantenere viva la memoria”. È uno dei passaggi importanti delle dichiarazioni che il ministro dell’interno Luciana Lamorgese ha rilasciato oggi, in occasione della visita alla comunità ebraicaromana.
Ad accogliere il Ministro degli Interni, i massimi vertici dell’ebraismo italiano: la presidente della comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello, il rabbino capo Riccardo Di Segni e Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
Contro l’antisemitismo in Italia – ha sottolineato il capo del Viminale – “assicuro la participazione e la massima attenzione delle forze dell’ordine: monitoriamo regolarmente le situazioni di criticità”. “L’Italia – ha ricordato – è uno dei paesi con maggiore sicurezza, non abbiamo mai abbassato la guardia, abbiamo sempre cercato di tenere viva la memoria perché ogni diversità fa crescere la comunità e se non si comprende questo si resta indietro nella storia”. Lamorgese ha spiegato che “adotteremo ulteriori intensificazioni di attività già poste in essere: ora è il momento di scelte positive e siamo tutti qui compatti”. “Dobbiamo creare un circuito virtuoso tra le nostre comunità, ognuno ha le sue tradizioni ma lo scambio di culture e tradizioni è ricchezza”, ha aggiunto ricordando inoltre che è anche importante far conoscere ancora di più l’Oscad (Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori). “Noi abbiamo vissuto una pagina dolorosissima della storia – ha sottolineato – dobbiamo parlare ai ragazzi delle scuole, agli studenti delle università. Dobbiamo trasmettere ai giovani un messaggio di moderazione e non questo messaggio urlato”.
Una visita che era stata programmata da tempo ma che – ha spiego stesso ministro – cade in un momento particolare con un “tempismo non voluto”. “Dai linguaggi violenti possono venire azioni violente. Siamo in un periodo in cui fa tanto discutere il problema dell’antisemitismo e del linguaggio d’odio che destano preoccupazione. Lo abbiamo sentito per la senatrice Segre di cui mi onoro di essere amica e lo abbiamo sentito anche per l’istituzione della commissione sull’antisemitismo quando una parte politica si è astenuta”.
Nel corso della visita al Tempio Maggiore, il ministro ha reso omaggio alla lapide commemorativa del piccolo Stefano Gaj Tache’, vittima dell’attentato alla sinagoga del 1982.
“La visita del ministro dell’Interno oggi e’ graditissima, con un tempismo particolare che rimanda la nostra attenzione ad una serie di problemi”, ha sottolineato il rabbino capo, Riccardo Di Segni, che ha aggiunto Di Segni: “Questo e’ un luogo vivo, dove ci si incontra non solo per pregare ma anche per studiare, noi non siamo un problema di sicurezza noi siamo una presenza valoriale, siamo qui da piu’ di 2 mila anni, portiamo fermento, portiamo ricchezza, combattiamo chi queste differenze le vuole annullare”.
“L’incontro di oggi – ha sottolineato Ruth Dureghello, presidente della Comunita’ ebraica romana – rinnova il valore e l’importanza della nostra comunita’ e della sua storia. Ringraziamo il ministro e le forze dell’ordine che tutti i giorni si preoccupano di tutelare e garantire la sicurezza delle istituzioni ebraiche”.