La Procura di Bologna ha chiesto il giudizio immediato per Mounir Barhoumi, tunisino di 25 anni residente a Busseto, nel Parmense, accusato di auto-addestramento ad attività con finalità terroristiche, attualmente detenuto in carcere a Parma. La richiesta è stata fatta nei giorni scorsi dal pm Antonella Scandellari. Barhoumi, difeso dall’avvocato Roberto Filocamo, avrebbe, mediante contatti con ambienti del terrorismo islamico, soprattutto via internet e social, provveduto a una “sistematica e progressiva” attività di acquisizione dei file, tanto da memorizzare nel proprio smartphone materiale volto al proprio addestramento a commettere atti di terrorismo, come lezioni relative a corsi di addestramento su elementi esplosivi.
Nel telefono del tunisino, poi, gli inquirenti avrebbero rinvenuto immagini di un manuale operativo con “200 consigli”, composto da schede con istruzioni per la realizzazione di bombe, tecniche di combattimento e raccomandazioni per eludere inseguitori ed evitare la cattura. Il materiale sarebbe stato volto “al proprio successivo coinvolgimento in atti di terrorismo” come dimostrerebbero i suoi contatti via social con appartenenti all’Isis. Il 25enne avrebbe anche acquisito migliaia di immagini e almeno 40 file video riferibili all’organizzazione terroristica, veicolati sul web attraverso circuiti chiusi come Telegram, Facebook e Whatsapp, nei quali si incitavano altri islamici a intraprendere la Jihad, con esecuzioni di infedeli, azioni di combattimento e attentati esplosivi. (Adl/Adnkronos)