Roma, 11 dic. (Adnkronos Salute) – Si allungano le liste d’attesa, che restano uno dei maggiori ostacoli di accesso al Servizio sanitario nazionale: si aspettano, in media, 22 mesi per una ricostruzione mammaria, 16 mesi per una mammografia, 15 per una cataratta, un anno per una risonanza magnetica. Sono alcuni dati del 22esimo Rapporto Pit Salute di Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato, presentato oggi a Roma, che delinea un Ssn con problemi rilevanti di costi, peso della burocrazia e problemi di accesso ai servizi in una parte significativa del Paese: aumentano le segnalazioni per le attese, a cui i cittadini hanno ‘imparato’ a rispondere mettendo mano al portafoglio per pagare l’intramoenia o il privato, e aumentano le segnalazioni relative all’assistenza territoriale (16,8%). Il Rapporto è realizzato con il sostegno non condizionante di Fnopi, Fnomceo e Fofi.
In tema di accesso alle prestazioni sono tre le voci più segnalate al Tdm: liste d’attesa (57,4% delle segnalazioni), ticket ed esenzioni (30,8%), intramoenia (8,6%). Per quanto riguarda le liste d’attesa, i cittadini segnalano più problemi nell’ottenere visite specialistiche (34,1%), interventi di chirurgia (31,7%) ed esami diagnostici (26,5%). Quando poi la prestazione si ottiene, le attese arrivano anche a 9 mesi (oculistica), 8 (cardiologica) e 7,5 mesi (neurologica e odontoiatrica). Gli interventi di chirurgia fanno registrare maggiori attese quando si tratta di ortopedia (27,2%), chirurgia generale (16%), oncologia (13%) e oculistica (11,3%).
Per gli esami diagnostici l’attesa si concentra maggiormente su ecografie (21,2%), risonanze magnetiche (12,3%), ecodoppler (11,7%) e Tac (9,9%). In questo ambito le attese medie per gli esami sono più lunghe in caso di mammografia (16 mesi), risonanza magnetica (12 mesi), tac (11 mesi) ed ecodoppler (10 mesi).
I cittadini segnalano, inoltre, la mancata applicazione delle esenzioni (40,8%), i costi elevati per la diagnostica e per la specialistica (32,1%) e i costi a totale carico del cittadino (19,9%). Per la chirurgia generale le attese sono un problema nel 16% dei casi, mentre il 13% dei contatti segnala difficoltà similari anche in oncologia. Anche per l’oculistica c’è un 11,3% di cittadini che ha affrontato disagi per ottenere l’intervento, con attese effettive, ad esempio per un intervento di cataratta, che arrivano a 15 mesi. Maggior tempo di attesa (22 mesi) per un intervento di ricostruzione mammaria mentre si registra una media 6 mesi per un intervento di rimozione di tumore alla vescica.