Bandiere a mezz’asta a Palazzo delle Aquile e a Villa Niscemi, a Palermo, in concomitanza con i funerali di Piero Terracina, uno degli ultimi sopravvissuti al campo di sterminio di Auschwitz morto ieri a Roma all’età di 91 anni e cittadino onorario di Palermo. Lo ha disposto il sindaco del capoluogo siciliano, Leoluca Orlando, per il quale “con la scomparsa di Terracina, la nostra città perde un uomo che ci ha fatto l’onore di essere nostro concittadino. Uno straordinario testimone e vittima di un periodo buio della storia europea e mondiale, di fatti tragici e inumani”. “Un testimone che per tutta la vita ha scelto di raccontare gli orrori subiti, perché fossero d’insegnamento per una memoria viva contro ogni violenza, sopraffazione e razzismo”, ha aggiunto Orlando. Il sindaco ha espresso alla famiglia e alla presidente dell’Unione delle comunità ebraiche in Italia Noemi Di Segni, la “vicinanza della città di Palermo”.
“Si tratta di un gesto molto bello – ha dichiarato a commento il vicepresidente della Comunità ebraica di Roma, Ruben Della Rocca – che rende onore alla memoria di Piero Terracina, ma allo stesso tempo va ricordato che qualche settimana fa le Autorità cittadine di Palermo hanno voluto intitolare un tratto del lungomare a Yasser Arafat, di colui che porta la responsabilità morale per la morte di tanti ebrei, uccisi in attentati palestinesi in Israele, in Europa e anche in Italia. Nell’attentato a Roma realizzato da un commando palestinese venne ucciso il piccolo Stefano Gaj Tachè e rimasero ferite 40 persone che uscivano dal tempio”. “Trovo francamente incoerente – ha concluso Della Rocca – che si onori la memoria di un ebreo sopravvissuto ad Auschwitz, e allo stesso tempo si porti ad esempio per la cittadinanza palermitana chi si è macchiato della morte di tanti civili, colpevoli solo di essere ebrei”.