Dopo una lunga malattia si è spento Renzo Gattegna, fra le maggiori personalità dell’ebraismo contemporaneo italiano.
Nato nel 1939, fin da giovane seppe coniugare due grandi passioni: lo studio del diritto (era avvocato civilista) con l’impegno alla difesa dell’ebraismo ed in particolare dello Stato di Israele, svolgendo fin da ragazzo un’intensa attività a supporto del neonato stato.
Un impegno che Gattegna negli anni della maturità mise sempre a disposizione, sia come consigliere della Comunità ebraica di Roma che come consigliere dell’Ucei, offrendo come giurista consigli e pareri. La sua capacità riconosciuta da tutti come uomo di dialogo e mediazione, lo portò ai vertici dell’ebraismo italiano, ricoprendo la responsabilità per dieci anni (dal 2006 al 2016) di presidente dell’Ucei. In questo ruolo, anche alla luce della sua sensibilità giuridica, pose particolare attenzione alla difesa del principio di laicità dello stato, all’eguaglianza delle minoranze, impegnandosi a combattere l’estremismo e l’ideologizzazione dei valori religiosi e a contrastare ogni tipo di isolamento delle comunità ebraiche all’interno delle società nazionali.
Anche per questo ruolo, Gattegna ha avuto il privilegio di essere stato il primo leader dell’ebraismo contemporaneo ad essere stato inserito tra le voci dell’enciclopedia italiana Treccani. Alla famiglia il cordoglio della redazione di Shalom.