“Sui 70 bus israeliani noleggiati da Atac e mai utilizzati chiariamo subito un punto: chi ha sbagliato pagherà”. Così in un post su Facebook la sindaca di Roma Virginia Raggi. “Oggi è stato ribadito questo concetto anche in commissione mobilità, pochi giorni dopo la notizia della revoca del contratto da parte di Atac. Errori di questo tipo non sono tollerabili. Gli autobus, presi a noleggio dall’azienda di trasporto pubblico dovevano essere in strada mesi fa, ma non è stata possibile la loro immatricolazione. Un danno, per tutti, conseguenze inammissibili”.
Durante l’audizione della commissione capitolina sulla mobilità, è stato ascoltato il legale di Basco, azienda di Como che avrebbe dovuto fornire ad Atac i 70 bus israeliani a noleggio. “Siamo rimasti vittima della pubblica amministrazione, ponendo a rischio la nostra stessa attività che non escludo possa metterci in ginocchio. Una storia triste per un’azienda italiana. Un dispiacere aver provocato un danno alla cittadinanza di Roma”, ha spiegato l’avvocato Barbara Pontecorvo. L’avvocato ha ripercorso le tappe della vicenda per dare ”dati oggettivi sulle tempistiche”. ”Gli autobus non sono israeliani ma svedesi. Volvo euro 3. Sono stati definiti israeliani solo perché hanno circolato in Israele. Dopo la firma del contratto di usufrutto oneroso con Atac, i mezzi sono arrivati a Salerno. Lì sono stati testati nel centro prova autoveicoli di Napoli dove è stata presentata domanda di nazionalizzazione e immatricolazione per i primi 11 bus. Tutti vengono nazionalizzati e immatricolati. Noi soddisfatti ne diamo comunicazione ad Atac. Ma il Ministero dei Trasporti inspiegabilmente revoca l’immatricolazione perché non rispetterebbero le norme antinquinamento previste dalla normativa europea. Abbiamo impugnato davanti al Tar questa decisione. Dagli stessi tecnici del Mit intanto, ovviamente senza nulla di scritto, ci viene consigliato di andare in Germania. Il 20 di maggio, dopo l’immatricolazione in Germania di un mezzo procediamo con la nazionalizzazione e immatricolazione in Italia. Riusciamo a farcela. Ma per tutti gli altri 11 mezzi inspiegabilmente la motorizzazione non dà nessun consenso. Viene fissato un collaudo a Pescara. Ma senza nessuna spiegazione scritta l’appuntamento viene cancellato. Questi autobus hanno tutte le caratteristiche per essere immatricolati”. (Del/Adnkronos)