Il leader romano di Forza Nuova Giuliano Castellino e Vincenzo Antonio Nardulli, elemento di spicco di Avanguardia Nazionale sono stati arrestati dalla Digos di Roma per l’aggressione a un cronista e a un fotografo dell’Espresso, avvenuta nel pomeriggio del 7 gennaio scorso al Verano in occasione della commemorazione della strage di Acca Larentia. I due esponenti di estrema destra sono stati sottoposti agli arresti domiciliari.
L’indagine sull’aggressione al giornalista dell’Espresso Federico Marconi e al fotografo che lo accompagnava è stata condotta dalla Digos e coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica Eugenio Albamonte. Le misure cautelari agli arresti domiciliari sono state emesse dal gip del Tribunale di Roma Mara Mattioli. L’aggressione è avvenuta nel pomeriggio del 7 gennaio scorso al Verano, in occasione della commemorazione della strage di Acca Larentia, organizzata al Mausoleo dei Martiri Fascisti dalla Comunità di Avanguardia Nazionale, a cui hanno partecipato circa 60 persone, militanti avanguardisti e militanti di Forza Nuova. Mentre i due giornalisti documentavano lo svolgimento della commemorazione attraverso riprese video – fotografiche, sono stati aggrediti da alcuni partecipanti alla commemorazione. Così – spiega la questura – “dopo averli accerchiati separatamente, mentre percuotevano violentemente uno, minacciavano di morte l’altro, per poi picchiarlo, con calci e pugni, sottraendogli anche il documento d’identità per conoscerne le generalità, tutto al solo fine di impossessarsi, con violenza fisica e minacce di morte, del materiale registrato nel corso della celebrazione ed impedire loro di esercitare il diritto di libertà di stampa”. Le indagini condotte dalla Digos di Roma hanno accertato che tra gli assalitori c’era anche il capo romano di Forza Nuova Giuliano Castellino, che nonostante fosse sottoposto al regime della sorveglianza speciale si trovava sul luogo, e Vincenzo Antonio Nardulli, elemento di spicco della “Comunità di Avanguardia Nazionale”, nata dalle ceneri di Avanguardia nazionale, movimento disciolto nel 1976 per ricostituzione del partito fascista. Nel corso dell’attività di polizia giudiziaria sono state eseguite perquisizioni nelle abitazioni dei due leader di estrema destra, perquisizioni “che hanno consentito di rinvenire materiale di interesse investigativo”.
“Indole violenta, spregiudicatezza particolare, spiccata capacità delinquenziale dimostrata, del tutto incuranti delle conseguenze che ne potevano derivare”. Così il gip Mara Mattioli descrive nell’ordinanza di custodia cautelare Vincenzo Nardulli, e Giuliano Castellino. “Dalle indagini è risultato che i due arrestati hanno operato in maniera spregiudicata, minacciando di morte e aggredendo violentemente chi osava intromettersi nelle loro iniziative nonostante si trattasse di una manifestazione pubblica che si svolgeva in luogo pubblico solo perché non gradivano che le persone offese documentassero l’evento”. “La persistenza nel proposito criminoso dimostrato dagli indagati, l’uso di particolare violenza e le minacce di morte profferite ai danni delle persone offese, il grave stato di soggezione e timore provocato in tal modo sulle vittime, appaiono sintomatici di personalità prepotenti, aggressive, incapaci di controllare gli impulsi e sopratutto privi di qualsivoglia remora così da ritenere sussistente un concreto e attuale pericolo di recidivanza di reati della stessa specie”.
“Non sai con chi hai a che fare…noi non scherziamo”. Così Vincenzo Nardulli, ha minacciato il cronista e il fotografo dell’Espresso. Durante la colluttazione, come si legge nell’ordinanza di custodia cautelare, interviene Castellino che minaccia il giornalista: “Hai capito che devi fa vede’ le foto? A me delle guardie non me ne frega un cazzo, io tiro fuori il ferro e ti sparo in testa, pezzo di merda…a me non mi devi toccare sennò te sfonno la capoccia…’sta banda di infami so’ peggio del peggio, degli sbirro, giornalisti bastardi”.