Appuntamento con ”Sorgente di vita” domenica 30 agosto alle 9.15 su Rai2 e, in replica, giovedì 3 settembre all’1.20. Domenica 6 settembre torna la Giornata Europea della Cultura Ebraica. L’appuntamento coinvolge trentadue Paesi europei e oltre novanta località italiane. Un’occasione per scoprire storia, luoghi e tradizioni ebraiche con tante iniziative che quest’anno, però, saranno declinate in un modo diverso dal solito per l’emergenza coronavirus. Sul tema ”Percorsi ebraici” saranno soprattutto virtual tour, incontri online, eventi sulle piattaforme digitali, ad aprire innumerevoli finestre alla scoperta di sinagoghe, musei, itinerari e quartieri ebraici, testimonianze di una presenza lunga oltre 2 millenni. Una passeggiata a ritroso nel tempo, tra i vicoli e le stradine dell’antico quartiere ebraico di Roma, quest’anno capofila della Giornata Europea della Cultura Ebraica, riscoprendo luoghi, personaggi, sapori e vita quotidiana. Un itinerario che inizia dal Tempio Maggiore che, con la sua cupola diversa da tutte le altre, rappresenta l’età dell’emancipazione dopo tre secoli di ghetto. Poi il Museo, dove sono raccolte le preziose collezioni di oggetti e arredi che raccontano i 2000 anni di storia ebraica nella città ”caput mundi” e ancora le botteghe, l’antica pasticceria, i locali kasher, la vivacità di un quartiere nel cuore del centro storico. Un itinerario nel Sud del Lazio, tra l’Appennino e l’Agro Pontino, per borghi e cittadine accoglienti, note mete turistiche o fiorenti centri agricoli, sulle tracce dell’antica presenza ebraica. Girando e curiosando, sono stati trovati documenti conservati negli archivi, edifici e toponimi che raccontano quel passato che oggi rimane quasi soltanto nei cognomi di molte famiglie ebraiche romane. Da Sermoneta a Veroli e poi ad Alatri, un viaggio pieno di curiosità e suggestioni. Omaggio ad Arrigo Levi, grande giornalista e testimone della storia del ‘900, scomparso nei giorni scorsi. Sorgente di vita lo aveva intervistato nel 2009 in occasione della pubblicazione della sua autobiografia ”Un paese non basta”: Levi raccontava l’infanzia a Modena, le Leggi Razziali, l’emigrazione in Argentina, la partecipazione alla guerra di Indipendenza di Israele, e poi il giornalismo, nella carta stampata e in Rai, fino all’impegno al Quirinale come consigliere di due Presidenti della Repubblica. (AR/Adnkronos)