“Alle 5.30 del mattino del 16 ottobre 1943, trecento soldati tedeschi, provvisti di elenchi con nomi e indirizzi, iniziarono una caccia violenta e spietata contro gli appartenenti alla Comunita’ ebraica romana. Piu’ di mille persone furono caricate a forza sui camion e destinati verso un futuro di sofferenza, umiliazioni, privazioni e morte. Dei soli diciassette deportati che riuscirono a sopravvivere, c’era una sola donna e nessun bambino. La deportazione degli ebrei dal Ghetto di Roma fu l’ennesimo ignobile atto concepito dalla spietata regia nazifascista. Segno’ uno dei punti di non ritorno nella fase di vessazioni e persecuzioni degli ebrei italiani iniziata nel settembre del 1938 con la scellerata promulgazione delle leggi razziali”. Lo afferma in una nota il presidente della Camera, Roberto Fico, in occasione del 76° anniversario della deportazione dal Ghetto di Roma. “Il ricordo di quanto accadde deve rafforzare in noi l’esigenza di ribadire tutte le colpevoli connivenze e di diffondere la verita’ storica contro le tentazioni negazioniste che pure, periodicamente, vorrebbero ritrattarla o anche solo ridimensionala – aggiunge -. L’impegno di tutti resta, ancora oggi, quello di non abbassare mai la guardia; di vigilare affinche’ non riaffiorino, in nuove forme, gli spettri del razzismo e dell’antisemitismo; di non lasciare mai spazi ad un’ideologia che neghi i diritti dell’uomo; di coltivare, sempre, ovunque e ad ogni costo, le ragioni della solidarieta’, della giustizia e della democrazia”.