Il 2018 e’
stato l’anno piu’ caldo dal 1800 ad oggi per l’Italia. Con una anomalia di
+1.58 C sopra la media del periodo di riferimento (1971-2000) ha superato il precedente
record del 2015 (+1.44 C sopra la media). Lo ha detto in una nota Michele Brunetti,
responsabile della Banca dati di climatologia storica dell’Istituto di scienze
dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche di Bologna
(Isac-Cnr). “A parte i mesi di febbraio (con un’anomalia negativa) e marzo
(in media rispetto al trentennio di riferimento), tutti gli altri dieci mesi
del 2018 hanno fatto registrare anomalie positive e nove di essi di oltre 1 C
rispetto alla media”, spiega Brunetti. Particolarmente eccezionali sono
stati i mesi di gennaio (il econdo
gennaio piu’ caldo dal 1800 ad oggi con una anomalia di +2.37 C rispetto alla media) e aprile (il
piu’ caldo di sempre, con un’anomalia di
+3.50 C rispetto alla media). “L’anomalia
del 2018, se presa in esame singolarmente, non ci permette – riferisce Brunetti – di trarre conclusioni
relativamente alle tendenze in atto; tuttavia, se vista nel contesto degli
ultimi 220 anni di storia climatica dell’Italia, e’ l’ennesima conferma del fatto che siamo in presenza di
un cambiamento climatico importante per il nostro paese. Significativo e’ il fatto
che tra i 30 anni piu’ caldi dal 1800 ad oggi 25 siano successivi al
1990”. L’eccezionalita’ del 2018 non ha
iteressato solo l’Italia. L’anno appena concluso e’ risultato il piu’
caldo da quando sono disponibili osservazioni anche per Francia, Svizzera,
Germania e Austria.