(AdnKronos) – (di Enzo Bonaiuto) – Fra un anno,
esattamente dal 2 marzo del 2020, il Vaticano aprirà l’Archivio segreto
relativamente al pontificato di Pio XII. Ad annunciarlo è Papa Francesco,
durante l’udienza ai membri dell’Archivio Segreto Vaticano ricevuti nella sala
Clementina del palazzo Apostolico. “Annuncio la mia decisione di aprire
alla consultazione dei ricercatori la documentazione archivistica attinente al
pontificato di Pio XII, sino alla sua morte, avvenuta a Castel Gandolfo il 9
ottobre 1958”, dichiara solennemente il Pontefice. “Ho deciso che
l’apertura degli Archivi Vaticani per il Pontificato di Pio XII avverrà il 2
marzo 2020, a un anno esatto di distanza dall’80° anniversario dell’elezione al
Soglio di Pietro di Eugenio Pacelli. Assumo questa decisione – spiega il Papa –
sentito il parere dei miei più stretti collaboratori, con animo sereno e
fiducioso”. Il Pontefice si dice
“sicuro che la seria e obiettiva ricerca storica saprà valutare nella sua
giusta luce, con appropriata critica, momenti di esaltazione di quel Pontefice
e senza dubbio anche momenti di gravi difficoltà, di tormentate decisioni, di
umana e cristiana prudenza, che a taluni poterono apparire reticenza e che
invece furono tentativi, umanamente anche molto combattuti, per tenere accesa,
nei periodi di più fitto buio e di crudeltà, la fiammella delle iniziative umanitarie,
della nascosta ma attiva diplomazia, della speranza in possibili buone aperture
dei cuori”.
Papa Francesco, annunciando
l’apertura dei documenti sul pontificato di Pio XII conservati nell’Archivio
segreto Vaticano, sottolinea che “la Chiesa non ha paura della Storia,
anzi, la ama e vorrebbe amarla di più e meglio, come la ama Dio! Quindi, con la
stessa fiducia dei miei predecessori, apro e affido ai ricercatori questo patrimonio
documentario”. Per il Papa, “la figura di quel Pontefice, che si
trovò a condurre la Barca di Pietro in un momento fra i più tristi e bui del XX
secolo, agitato e in tanta parte squarciato dall’ultimo conflitto mondiale, con
il conseguente periodo di riassetto delle Nazioni e la ricostruzione
postbellica, questa figura è stata già indagata e studiata in tanti suoi
aspetti, a volte discussa e perfino criticata, si direbbe con qualche pregiudizio
o esagerazione”. Oggi, sottolinea ancora il Pontefice, “essa è
opportunamente rivalutata e anzi posta
nella giusta luce per le sue poliedriche qualità: pastorali, anzitutto, ma poi
teologiche, ascetiche, diplomatiche”. (Bon/AdnKronos)