Nel famoso quartiere
di San Gregorio Armeno, nei vicoli della Napoli antica, quando si avvicina il
Natale a partire dai primi di dicembre, le piccole botteghe si trasformano proponendo
ai numerosi visitatori, moltissimi stranieri, tutto l’armamentario per poter
costruire il tradizionale presepe: muschio, cartone, cotone, carta alluminio,
componibili di legni, sughero, decorazioni, luci e ovviamente tutte le specie e
le dimensioni di statuine. E’ un mercato originale. Agli esemplari che si
rifanno alla tradizione più rigorosa, di anno in anno, si aggiunge qualche ‘pastore’
contemporaneo, che riproduce le fattezze di qualche personaggio legato al mondo
dell’attualità, della politica, dell’arte e dello spettacolo. Nel
presepe oggi trovano posto anche: Belen e Fabrizio Corona, Beppe Grillo, Icardi,
Valentino Rossi, gli interpreti della serie televisiva Gomorra, lo chef
Cannavacciuolo, il presidente Trump. Sono tantissimi e ovviamente non manca mai
Maradona.
Quest’anno il
mercatino, quasi iconoclasta, ha superato però un nuovo limite: insieme ai Re
Magi, a Giuseppe, Maria e il Bambinello è spuntato il pastorello Hitler, con
tanto di baffetto, divisa nazista e braccio teso. Più che apologia del nazismo
si è trattato dell’apoteosi del cattivo gusto, dell’esplosione della demenza.
Lo ha riconosciuto lo stesso autore/artigiano della statuina: “Dovesse
ricapitare – ha chiarito Genny Di Virgilio, maestro pastoraio nella cui bottega
negli anni sono passati tra gli altri Berlusconi e Napolitano, Luca di
Montezemolo e Diego Della Valle, da ultimo Luigi Di Maio – non lo esporrei di
nuovo. L’ho fatto solo per accontentare la richiesta di un cliente che me l’ha
commissionato. Non ho pensato ai risvolti politici o ideologici, per me e’ solo
lavoro”.
Tra i personaggi della
storia riprodotti in terracotta e messi in vendita c’e’ anche Benito Mussolini:
“Ma quello ce l’ hanno tutti – sottolinea – e’ un pezzo che si vende
molto. Per me e’ solo lavoro, non c’ e’ nessuna adesione ideologica. Qui sono
venuti tutti. Non mi aspettavo tutto questo clamore per una statuina esposta solo poche ore sabato.
Ma potessi tornare indietro ci penserei due volte prima di esporla al
pubblico”.
Non si sono fatte
attendere le critiche e le prese di posizione. “Sconcerta e offende la
dignità umana, la memoria storica, oltre che il buon gusto, la decisione del
maestro Gennaro Di Virgilio di esibire tra i pastori da lui creati e messi in
vendita la statuina di Adolf Hitler. E sorprende ancora di più scoprire che
tale opera sia stata richiesta – come lo stesso artigiano -artista ha
candidamente poi dichiarato – “su commissione”: perché vuol dire che
quella statuina veramente verrà messa sui presepi di qualche casa”. E’
quanto affermano in una dichiarazione congiunta Giuseppe Crimaldi, presidente
nazionale della Federazione Italia-Israele, e Lydia Shapirere, presidente della
Comunità ebraica di Napoli. “L’episodio è tanto più preoccupante –
prosegue la nota – perché coincide con uno dei momenti più delicati per ciò che
accade in Italia e in Europa, dove gli episodi di antisemitismo e certi
movimenti di estrema destra di chiara ispirazione neonazista e neofascista si
stanno pericolosissimamente diffondendo. Quest’ultimo grave episodio conferma
come stiano cedendo persino gli ultimi diaframmi della resistenza al vento
degli estremismi più beceri che spesso e volentieri riescono addirittura a
saldare – proprio nel nome dell’antisemitismo – le peggiori fazioni sia di
estrema destra che di estrema sinistra. Di Virgilio è persona e professionista
stimato in città, in Italia come all’estero: proprio per questo motivo ci
rivolgiamo a lui confidando nel buon senso”. “A nome della
Federazione delle associazioni Italia Israele – conclude la nota – chiedo al
maestro Di Virgilio di rimuovere immediatamente la statuina e di ritirarla dal
commercio”.