Mattinata toccante ed emotivamente coinvolgente a Ostia. Presso gli istituti Antonio Labriola e Michael Faraday di via Capo Sperone sono state collocate delle particolari pietre d’inciampo, in memoria di Lucia e Giacobbe Modiano, rispettivamente sorella e padre di Sami, uno degli ultimi testimoni della Shoah rimasti in vita. Queste targhe installate nel pavimento scolastico diventeranno un punto di riferimento anche per gli studenti futuri, sul modello delle pietre d’inciampo ideate dall’artista tedesco Gunter Demnig e presenti oggi in numerose città d’Europa. Particolarmente commosso Sami, anche perché, insieme a sua moglie Selma, in questi mesi ha seguito con attenzione il progetto realizzato dai ragazzi, i quali sono stati fortemente coinvolti.
Tuttavia, l’impegno del liceo Labriola su questi temi dura da vent’anni, come dimostrano le molteplici iniziative realizzate dal 2002 in occasione del Giorno della Memoria. Queste targhe sono solo uno degli esempi più significativi: nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro, gli studenti dell’istituto hanno realizzato il cosiddetto muro della memoria, un’esposizione permanente all’interno dell’edificio scolastico. Il Muro della memoria è stato allestito nel 2008 e rinnovato a distanza di dieci anni: tra foto e testi, propone ai visitatori analisi storiche che partono dalla difficile ricostruzione successiva alla Prima Guerra Mondiale, passano per le leggi razziali del 1938, le discriminazioni, le persecuzioni, fino alla tragedia della Shoah; evoca i simboli più tragici del campo di sterminio di Auschwitz: la scritta all’ingresso “Arbeit Macht Frei”, i binari, le immagini dei deportati. Il muro della memoria viene visitato anche da classi di altre scuole: come spiega a Shalom il professor Saito che ha curato il progetto, questo corridoio è diventato uno spazio museale in cui nell’ambito dell’alternanza scuola lavoro i ragazzi si esercitano come guide favorendo la conoscenza e la consapevolezza dei coetanei.