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    Moisè Amar, pioniere di diritto industriale. Il primo convegno organizzato dall’Archivio Ebraico Terracini

    L’Archivio Ebraico Terracini e l’Università del Piemonte Orientale organizzano domani pomeriggio all’Archivio di Stato di Torino un importante Convegno scientifico dedicato a Moisè Amar, pioniere del diritto industriale tra Otto e Novecento, tra i primi ebrei ad essersi affermato nelle professioni liberali dopo l’emancipazione degli ebrei piemontesi.

     

    Moisè Amar era nato nel 1844 a Torino, dove si laureò in giurisprudenza nel 1863, solo cinque anni più tardi pubblicò il lavoro di diritto processuale: ‘Dei giudizi arbitrali.’ Fu tra i primi in Italia ad avvertire i riflessi dello sviluppo industriale nel campo giuridico.

     

    Shalom ha incontrato Bianca Gardella Tedeschi Presidente dell’Archivio Ebraico Terracini e professore di Diritto privato comparato all’Università del Piemonte Orientale che del convegno è l’ideatrice e presidente del Comitato Scientifico.

    L’Archivio Ebraico Terracini nato con la finalità gestire l’importante lascito di manoscritti e edizioni rare che era stato affidato da Benvenuto Terracini alla Comunità Ebraica di Torino celebra quest’anno il cinquantenario della sua fondazione. In cosa consiste la documentazione conservata?

    L’Archivio detiene un ricchissimo patrimonio documentario costituito da diversi fondi, un’importante biblioteca di volumi antichi e rari, e una rilevante raccolta di oggetti ebraici. Dopo la sua costituzione l’Archivio ha acquisito le carte del fratello di Benvenuto Terracini, il matematico, Alessandro Terracini. La documentazione storica dell’Archivio ricopre un arco cronologico che va dal Seicento ai primi anni Duemila, con una larga prevalenza di carte otto e novecentesche. Quasi tutti i fondi sono stati schedati e riordinati e gli inventari sono disponibili per la consultazione in sede oltre che, in gran parte, on line. La maggioranza degli inventari è in forma di database, alcuni sono invece inventari sfogliabili.

     

    Una parte importante dei documenti conservati dall’Archivio proviene da donazioni di famiglie e persone di cosa si tratta?

    Molte persone hanno donato all’Archivio le proprie carte o le carte di famiglia, così che potessero essere custodite in un luogo deputato alla conservazione nel tempo e alla valorizzazione attraverso il riordino e l’inventariazione. Questi fondi, nella loro varietà e nella loro capacità di integrarsi e completare i fondi delle istituzioni comunitarie, costituiscono un patrimonio di insostituibile valore storico e culturale.

    I documenti delle comunità ebraiche piemontesi sono un’altra fonte interessante?

    L’Archivio custodisce i fondi storici di varie Comunità ebraiche piemontesi e degli organi a esse collegati, le Opere Pie e le Scuole: carte che risalgono soprattutto al XIX e al XX secolo e che bene illustrano, fra le altre cose, la capillarità dell’ebraismo piemontese prima del Novecento.

     

    L’Archivio aveva già dedicato un convegno a Isacco Artom Segretario di Camillo Benso di Cavour, questa nuova iniziativa propone invece una figura meno nota?

    Moisè Amar merita certamente di essere conosciuto non solo dagli studiosi, si dedicò all’ elaborazione del diritto industriale di cui introdusse in modo stabile l’insegnamento in Italia, nel 1877 presso la facoltà di ingegneria dell’università di Torino, fu nominato professore incaricato nel 1902, insegnò ininterrottamente fino alla morte. È stato autore di numerosissimi contributi in italiano e in francese. Strettamente legata all’attività di docente fu quella di avvocato, alcune sue affermazioni in materia di diritto di autore fecero giurisprudenza. Nel 1906 era stato eletto consigliere comunale di Torino e aveva partecipato attivamente alle sedute. Al momento della morte, avvenuta a Torino il 19 gennaio 1914, ricopriva numerose cariche pubbliche.

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