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    La memoria in Umbria: il racconto di Sami Modiano a Orvieto

    Una mattinata di emozioni e di ricordi  è stata quella che abbiamo vissuto domenica scorsa ad Orvieto, ospiti della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto e del Club Amici della Stampa locale, nella sala dell’auditorium Palazzo Coelli.

    Condotti mirabilmente nell’incontro dal giornalista orvietano Roberto Conticelli, sul palco ci siamo trovati il sottoscritto assieme a Sami Modiano, in quella che ha voluto rappresentare  la trasmissione della Memoria da una generazione all’altra, da una vittima della Shoah ad un nipote della stessa.

    Con questo intento Sami ha raccontato ad una folla di giovani e meno giovani quanto accaduto a lui ed ai suoi familiari prima e durante  la seconda guerra mondiale.

    Vittima da bambino delle Leggi Razziste del 1938 e della conseguente deportazione sua e dell’intera comunità ebraica di Rodi nel luglio del 1944, Sami ha ripercorso con dovizia di particolari ogni momento saliente di quegli anni nefasti.

    In una sala gremita in ogni ordine di posto e con tanta gente in piedi per ascoltarlo, Sami ha avuto modo di ripercorrere la sua drammatica storia con momenti di intensa commozione quando ha ricordato la morte del papà Giacobbe, lasciatosi morire per mano dei medici nazisti, e della amata sorella Lucia, individuata nel campo tra le migliaia di internati ed un giorno sparita dai suoi occhi perché assassinata nelle camere a gas.

    Un racconto drammatico conclusosi con il sopravvivere di Sami  alla Marcia della Morte che anticipò di pochi giorni l’arrivo delle truppe russe e la conseguente liberazione il 27 gennaio del 1945 del campo di Auschwitz-Birkenau e la ritrovata libertà.

    Personalmente ho dato il mio contributo promettendo a Sami che la sua storia e quella degli altri milioni di ebrei sterminati nei campi della morte nazisti non verrà dimenticata, perché la nostra generazione e quella dei nostri figli si farà carico in futuro di trasmetterla e di raccontare, esattamente come facciamo da secoli ricordando durante la sera di Pesach la schiavitù in Egitto e la conseguente liberazione dei nostri avi  dalla tirannia del Faraone.

    Bellissimo il finale dell’incontro, dove decine di studenti orvietani si sono avvicinati a Sami stringendolo in un caldo abbraccio, che lui ha ricambiato con un affetto che traspariva dagli occhi.

    A conclusione della mattinata, la sindaca di Orvieto Roberta Tardani ha accolto con entusiasmo la proposta di conferire a Sami la cittadinanza onoraria della città ed è questo un gesto bellissimo che fa onore a lei ed alla splendida città umbra.

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