La violenza dilagante nelle piazze dove sventolano le bandiere dei No Vax, dei No Green Pass e di coloro che si esprimono contro le politiche del Governo per contrastare la diffusione del Covid-19, è un fenomeno preoccupante che non possiamo sottovalutare. I violenti, che hanno picchiato con pugni e calci, o minacciato giornalisti di sgozzarli, si sono scagliati contro il mondo dell’informazione libera, circondati dalle forze dell’ordine e anche da insegnanti giunti in piazza a manifestare.
La tutela di chi per mestiere fa informazione dovrebbe essere alla base di qualunque società democratica, come il diritto di esprimere le proprie idee. In una società che rivendica la salvaguardia e la difesa dei diritti dei cittadini, e che dovrebbe salvaguardare il lavoro dei giornalisti che raccontano ogni giorno cosa accade nel nostro Paese, la violenza non può essere tollerata.
Conosciamo bene i pericoli a cui andiamo incontro di fronte a questi fenomeni, sappiamo come i violenti avvelenino le piazze, e come questo veleno prenda poi la strada attraverso i rivoli dell’odio. Se una società non riesce a tutelare il diritto e il dovere di informare, siamo di fronte ad una deriva. Anche chi fa informazione non può sottrarsi dal condannare simili episodi, e dal manifestare la propria vicinanza ai colleghi aggrediti in queste ore.