12 saggi scritti da 13 autori, una densa bibliografia e un’innumerevole quantità di fonti e rimandi storici corredano il prezioso volume: “L’eredità di Salomone. La magia ebraica in Italia e nel Mediterraneo”, curato da Emma Abate e pubblicato da Giuntina. Il primo contributo scritto da Corrado Martone esamina i testi di contenuto astrologico, fisionomico e apotropaico provenienti dai manoscritti di Qumran e dalla letteratura del Secondo Tempio, elaborando una riflessione sui generi di magia più diffusi e sul rapporto tra proibizione e ammissibilità delle arti magiche nella cultura ebraica antica.
Il secondo articolo pone attenzione sulla liturgia e la devozione correlate al Sefer Torah e ai suoi tagin (coroncine), ornamenti apposti su alcune lettere. Il terzo si interroga sull’interazione tra ebraismo medievale, Umanesimo e Mosè: figura archetipica di mago, sapiente e cerniera tra questi due diversi mondi. Il saggio successivo predilige un approccio storiografico atto a descrivere la diffusione delle pratiche magiche nelle comunità ebraiche italiane negli anni della Controriforma. Un approccio, questo, che rileva l’ambivalenza del giudaismo italiano nei confronti di tali pratiche: prima di adesione e poi distanza.
Qual è dunque nell’ebraismo lo statuto della magia, astrologia e delle credenze a esse legate? C’è spazio per loro nella storia della cultura tradizionale ebraica? Quale fu la presa di posizione di Maimonide riguardo tali questioni e in quali termini le sue idee influenzarono l’ebraismo contemporaneo e successivo? In questo volume, che conta poco più di 400 pagine, sono presenti numerosi stimoli ad approfondire lo studio della storia e della cultura ebraica. Una prospettiva differente che restituisce alle usanze in questione la giusta pregnanza storica. Buona lettura.
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