È passato poco più di un anno da quando il
presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha insignito Liliana Segre,
espulsa da scuola da bambina e deportata ad Auschwitz, della carica di
senatrice a vita. Il libro “Liliana Segre. Il mare nero dell’indifferenza”
pubblicato da People ripercorre l’impegno portato avanti negli anni da Liliana
per non far dimenticare alle vecchie e nuove generazioni cosa fu il
nazifascismo. Gli interventi e le interviste riportate nel libro ruotano
intorno a un unico nucleo: l’indifferenza, cui nessuno è immune soprattutto in
tempi di crisi. “Ciò che mi preoccupa di più non è la violenza di pochi, ma
l’indifferenza dei molti”, e l’indifferenza dei molti – troppi – corrisponde
alla sorpresa di chi non poteva credere che tutto ciò che è accaduto stesse accadendo
davvero. Giuseppe Civati pone attenzione alle parole e ai toni con cui Liliana
Segre si espone, all’importanza da lei data alla democrazia, che si rischia di
perdere piano piano e all’attenzione per un lessico quanto mai chiaro e
corretto. È un libro semplice, forse troppo ma chi ha detto che dalla
semplicità non si può ricavare nulla?