Venerdì mattina, poco prima della diretta del giornalista David Parenzo, un gruppo di ragazzi, riconducibili ai collettivi di Cambiare Rotta e Osa, hanno manifestato sotto la sede di La7. I manifestanti hanno tentato di fare irruzione a La7 per contestare la partecipazione del giornalista al corteo della Brigata Ebraica, avvenuta ieri in occasione della festa della liberazione. “Ieri ho partecipato assieme al Rabbino capo Riccardo Di Segni e a tutti gli altri ragazzi della Comunità Ebraica, come faccio ogni anno, al corteo assieme alla Brigata Ebraica. Da quel momento in poi una mia foto ha fatto il giro di alcuni gruppi di estrema sinistra e di collettivi studenteschi. Sono stato praticamente etichettato come un criminale solo per aver partecipato ad un corteo” ha raccontato a Shalom il giornalista David Parenzo.
“Parenzo facci salire. Il sionismo è solo violenza. Ora è sempre Resistenza” hanno gridato contro il giornalista: erano circa una decina a manifestare, che si sono presentati a Roma, in via Umberto Novaro per contestare Parenzo. “Il tema é semplice, ed è ormai quello che ripeto in continuazione: oggi girare con la Kippà è pericoloso. Sono venuti sotto La7 sapendo che ero lì perché avevo da fare il programma in diretta” ha aggiunto Parenzo.
“Vergogna!” hanno poi urlato i giovani contestatori al megafono. Gli studenti dicono che Parenzo debba “fare dietrofront e condannare quello che è successo ieri prendendo le distanze”. Il giornalista, che si trovava ieri assieme al Presidente della Comunità Victor Fadlun, al Rabbino capo Di Segni e agli altri membri della comunità ebraica ha semplicemente deposto la corona commemorativa in occasione del 25 aprile. Parenzo ha sottolineato che avrebbe querelato chiunque lo avesse accusato di aver partecipato alle tensioni avvenute durante la Festa della Liberazione. Su uno degli striscioni è apparsa inoltre la scritta “Parenzo, vuoi ancora darci lezioni?”, chiaro riferimento alla contestazione che il giornalista aveva ricevuto, circa un mese fa, all’università La Sapienza.