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    Gli Accordi di Abramo arrivano a Roma

    L’occasione è la Giornata Mondiale della Terra, ma la celebrazione di oggi al Bioparco di Roma va ben oltre la sostenibilità ambientale, e la difesa del Pianeta, e diventa la prima ribalta capitolina degli Accordi di Abramo.

     

    l’Ambasciatore d’Israele in Italia Dror Eydar e Ambasciatore del Bahrein Nasser Mohamed Yousef Al Belooshi, dopo essersi salutati come fossero amici da tempo, in uno scambio di sorrisi e cortesia che fino a pochi mesi fa erano impensabili, assieme alla Sindaca Virginia Raggi, hanno piantumato sulle rive del laghetto del Bioparco un albero, un Acer platanoides “Crimson King” in occasione della Giornata. Malgrado si tratti di un albero bellissimo, gli occhi sono tutti puntati altrove, comprensibilmente.

     

    Per la prima volta dalla sottoscrizione degli Accordi di Abramo, che hanno portato alla normalizzazione dei rapporti tra i due Paesi mediorientali, le missioni diplomatiche a Roma sono insieme per realizzare un progetto. «Anche a Roma diamo corso agli Accordi di Abramo – dice Raggi che coglie subito l’importanza dell’evento “oltre” la lodevole iniziativa ambientale – dobbiamo difendere insieme la nostra terra, siamo tutti sotto lo stesso cielo».

     

    «Fino a non molto tempo fa, gli alberi li piantavamo separatamente, ognuno nel proprio mondo. – dice l’Ambasciatore Dror Eydar, che da uomo di lettere, oltre che di diplomazia, quale è, sa giocare bene con le metafore -. Dalla firma degli Accordi di Abramo, scopriamo che la distanza tra noi è stata sempre artificiale, e che è molto più quello che ci accomuna di quello che ci divide. Oggi piantiamo un albero in onore di un buon futuro comune che attende i nostri figli, perché possano mangiare i frutti della pace e della normalizzazione tra i popoli».

     

    Ambiente e pace, e l’auspicio che altri Paesi possano aderire agli Accordi, sono i temi di cui parla l’Ambasciatore del Bahrein Nasser Mohamed Yousef Al Belooshi, che nell’intervista a Luca Clementi per Shalom Flash ha detto: «Con la pace possiamo creare più prosperità economica, ma anche speranza e giustizia. Senza la pace non possiamo procedere con le nostre vite, né  proteggere il pianeta Terra. Spero che più nazioni aderiscano  (agli Accordi), così da poter vivere più pacificamente, in serenità, sopprimendo le animosità che esistono oggi. Noi abbiamo aderito, così come gli Emirati Arabi Uniti, spero davvero che anche gli altri facciano la stessa cosa, perché è importante per tutta la regione».

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