“Liliana Segre non la sopporto. E anche voi, ragazzi, non vi fate fregare da questi personaggi che cercano solo pubblicità”. Così avrebbe detto una professoressa che insegna alla scuola media ‘Mazzanti’ di Firenze, nel quartiere di Coverciano, durante una lezione in una classe seconda. La vicenda, accaduta lunedì scorso, Giornata della Memoria della Shoah, è riferita oggi dalla cronaca della Nazione”. L’indignazione di ragazzi e genitori è stata rivelata da una chat di WhatsApp utilizzata da madri e padri per raccordarsi sugli impegni scolastici dei figli. I genitori hanno deciso di protestare con la dirigenza dell’istituto e il risultato è stato che la docente si è vista costretta a tornare in classe e chiedere scusa agli alunni per aver offeso la senatrice a vita Liliana Segre, 90 anni, sopravvissuta all’Olocausto. Secondo la versione della vicenda raccontata dalla “Nazione”, i ragazzini di seconda media avrebbero strabuzzato gli occhi e provato anche a dire qualcosa alla prof che stava facendo l’ennesima divagazione dalla sua materia d’insegnamento. “Anche mio nonno è stato in un campo di concentramento – avrebbe detto la docente stando alle testimonianze degli studenti – ma non è certo andato in giro a dirlo a tutti. E ora non andate a casa a dire ai vostri genitori che sono nazista e antisemita”. E invece i ragazzini della seconda classe media della scuola “Mazzanti”, più o meno tutti dodicenni, dai genitori dopo la ‘lezione’ hanno raccontato tutto. “Erano sconcertati – ha confessato una mamma – Perchè è vero che sono molto giovani ma non sono affatto sprovveduti e sanno bene cos’è stato l’Olocausto e quante morti assurde ha provocato. Non è possibile che questa persona, tra l’altro non nuova a certe esternazioni, tiri fuori certe opinioni a scuola. Tra l’altro a quanto pare sembra che abbia anche tessuto le lodi a Mussolini”. (Red-Xio/AdnKronos)