Una mostra ispirata al “Giardino dei Finzi-Contini” di Giorgio Bassani, lo scrittore ebreo che sotto il regime fascista fu detenuto proprio nel carcere poi trasformato nel Museo nazionale dell’ebraismo italiano e della shoah (Meis). La rassegna chiamata “il Giardino che non c’e'” e reata da Dani Karavan, e’ una delle iniziative sulla cultura ebraica in programma al Meis a Ferrara che chiudera’ solo il 25 dicembre ed il primo gennaio. Accanto al manoscritto originale del romanzo, ci sara’ il modello del Giardino e diversi materiali dell’installazione pensata da Karavan per la citta’ estense in un itinerario che si snoda intorno al messaggio dell’importanza della liberta’ contro ogni forma di discriminazione. Ad introdurre il pubblico ai temi del Museo, poi, ci sara’ lo spettacolo multimediale “Con gli occhi degli ebrei italiani”: duemiladuecento anni di storia e cultura italiana attraverso lo sguardo dei suoi ebrei, in un volo cronologico ed esperienziale di ventiquattro minuti. L’installazione indaga in tono divulgativo il ruolo dei pregiudizi, l’origine della discriminazione, il controverso legame con la Chiesa cattolica, i grandi spostamenti del popolo ebraico, il significato del ghetto, la partecipazione degli ebrei italiani a momenti cruciali della vita nazionale e, infine, le pagine di convivenza felice fino a quelle piu’ drammatiche.