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    Draghi visita lo Yad Vashem e incontra Bennett

    Martedì 14 giugno prosegue la visita del Presidente del Consiglio Mario Draghi in Israele. Il Primo Ministro italiano ha visitato questa mattina a Gerusalemme lo Yad Vashem, il memoriale della Shoah, dove è stato a accolto dal Presidente del Museo Dani Dayan e dal Ministro della Giustizia Gideon Saar.

     

    «Lo Yad Vashem testimonia gli orrori della Shoah ma anche il coraggio di chi vi si è opposto. Ci ricorda il dovere della memoria, della lotta all’indifferenza, del contrasto  all’antisemitismo. L’Italia è impegnata con forza nella difesa della dignità umana, nel rigetto di ogni forma di odio, nel rifiuto di ogni discriminazione, nella ricerca della pace. Possa il silenzio di questo luogo  possa esserci di aiuto per affrontare la violenza dei nostri tempi» ha detto il Premier dopo aver apposto la sua firma al libro d’onore».

     

    Dopo la visita allo Yad Vashem, il Presidente del Consiglio ha incontrato il Primo Ministro israeliano, Naftali Bennett.

     

    «Proprio a Gerusalemme è iniziato il rapporto tra il popolo ebraico ed il popolo di Roma. Si può dire che oggi i rapporti siano un pochino migliori» ha detto scherzosamente Bennett durante la conferenza stampa congiunta.

     

    «Quasi 10 anni fa hai fatto un famosissimo discorso in cui hai esposto il tuo approccio “do whatever it takes”: anche io farò tutto il necessario per portare i rapporti tra Italia ed Israele a nuove vette» ha proseguito Bennett, che ha rivelato la volontà di organizzare un vertice intergovernativo in Israele dopo quasi un decennio di pause.

     

    Israele aiuterà l’Italia e l’Europa producendo gas naturale, ha precisato il Premier israeliano, che ha ringraziato Draghi «per l’amicizia nei confronti del popolo ebraico, per la posizione ferrea contro l’antisemitismo e la partnership con lo Stato di Israele».

     

    Il Presidente del Consiglio Draghi ha espresso le sue condoglianze per la scomparsa dello scrittore Abraham Yehoshua.

     

    Nel corso della conferenza stampa il Premier italiano ha anche ribadito «l’impegno a contrastare l’antisemitismo in tutte le sue forme e a difendere i valori fondanti della nostra Repubblica e dell’Ue, pace, fratellanza  e tolleranza».

     

    L’Italia collabora già in molti campi come quello scientifico, commerciale, sanitario. Draghi ha sottolineato la stretta collaborazione emersa tra i due Paesi durante la pandemia e la volontà di rafforzare ulteriormente la cooperazione «soprattutto nei  settori più innovativi come la robotica, la mobilità sostenibile, l’aerospazio e la tecnologia applicata all’agricoltura».

     

    Il Presidente del Consiglio ha ribadito la volontà di ridurre la dipendenza dal gas russo e di accelerare la transizione energetica verso gli obiettivi climatici che ci siamo dati».

     

    In merito alla guerra in Ucraina, Draghi ha ringraziato il governo israeliano per «il suo sforzo di mediazione in questa crisi» ricordando anche che «il governo italiano continuerà a lavorare perché si giunga quanto prima ad un cessate il fuoco e a negoziati di pace nei termini che l’Ucraina riterrà accettabili».

     

    Di particolare importanza anche il potenziale rischio di catastrofe alimentare dovuto al blocco dei porti del Mar Nero e quindi la necessità evidenziata dal Presidente del Consiglio di «trovare con la massima urgenza dei corridoi sicuri per il trasporto del grano. Abbiamo pochissimo tempo perché tra poche settimane il nuovo raccolto sarà pronto e potrebbe essere a quel punto impossibile conservarlo».

     

    Draghi ha espresso la volontà di sostenere il processo  di normalizzazione dei rapporti tra Israele e alcuni paesi arabi. «Abbiamo affrontato la situazione in Libano e in Siria, la cui stabilità impatta  sull’intera area, e abbiamo esaminato la possibilità di un rilancio del processo di pace con la controparte palestinese», ha aggiunto Draghi, che nel pomeriggio a Ramallah incontra anche il Primo Ministro palestinese Mohammad Stayyeh.

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