Cresce l’odio sui social e colpisce soprattutto alcune categorie come migranti, musulmani ed ebrei. Lo rileva la quarta edizione della Mappa dell’intolleranza, progetto ideato da Vox-Osservatorio italiano sui diritti e presentato a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano. La rilevazione ha analizzato i tweet compresi tra marzo e maggio 2019. L’odio contro i migranti è salito del 15,1%, rispetto allo scorso anno, e sul totale dei cinguettii che hanno come oggetto i migranti quelli di odio sono il 66,7%. Cresce sul social network anche l’intolleranza verso gli ebrei che secondo i curatori del rapporto era “quasi inesistente fino al 2018”. In questa ultima rilevazione la crescita è del +6,4%: nel 2019 (marzo-maggio) su un totale di 19.952 tweet relativi agli ebrei 15.196 erano negativi e secondo la geolocalizzazione si concentrano soprattutto nella zona di Roma e a seguire di Milano. Anche l’intolleranza in rete verso i musulmani resta alta con un aumento del +6,9%. Scendono invece i tweet intolleranti nei confronti delle persone omosessuali che registrano un -4,2%. “I social media sono ormai corsia preferenziale di incitamento all’intolleranza e al disprezzo nei confronti di gruppi minoritari o socialmente più deboli – ha detto Silvia Brena cofondatrice di Vox -. Inoltre anche la narrativa e il linguaggio della politica hanno un impatto sulla diffusione e viralizzazione dei discorsi d’odio”. Le città più intolleranti per i loro tweet sono Milano e Roma: nel primo caso su 5.719 tweet raccolti i negativi sono 4.083, nel secondo caso caso su 18.284 tweet raccolti i negativi sono 12.826.