di Emanuel Segre Amar
Nello scorso autunno, come presidente del Gruppo Sionistico Piemontese pensai di organizzare un convegno in occasione del centenario della Conferenza di Sanremo. Venne scelta la data del 26 aprile, giorno della chiusura della Conferenza, giacché il 25, anniversario della firma dei documenti che diedero la legittimità internazionale al futuro Stato di Israele, quest’anno cadeva di Shabbat.
Devo ringraziare l’amico Maurizio Molinari, che fu la prima persona cui parlai del mio progetto, perché fin dal primo momento aderì entusiasta all’iniziativa sollecitandomi a portarla avanti.
Quando a novembre, a Parigi, in un convegno organizzato dal Likud International, il direttore di Hayom Israel parlò della Conferenza di Sanremo e sottolineò la sua importanza storica, politica e giuridica, non potei non notare che, anche in quel pubblico presente, ben pochi ne conoscevano l’esistenza. Fui quindi ben contento di presentare agli astanti il progetto che, in quel momento, si stava concretizzando in collaborazione con EDIPI, l’Associazione degli Evangelici d’Italia amici di Israele, e il direttore di Likud International mi assicurò la sua presenza a Torino. Anche l’Ambasciatore di Israele, col quale ne parlai personalmente, mi assicurò una collaborazione dell’Ambasciata, pur avendo egli in fase organizzativa, come ha oggi ricordato, un convegno da tenersi, nello stesso giorno, a Sanremo.
Coronavirus ha impedito che si svolgessero entrambi i Convegni, quello di Sanremo, organizzato dall’Ambasciatore Dror Eydar, e quello di Torino, Organizzato dal Gruppo Sionistico Piemontese.
A Sanremo l’Ambasciata spera di ricordare quanto si decise in quella città nel 1920, il prossimo 2 novembre, data anniversario della Dichiarazione Balfour, ed a Torino il Gruppo Sionistico Piemontese ha scelto come data per un nuovo Convegno il 29 novembre, giorno in cui, nel 1947, l’ONU deliberò la nascita di uno Stato degli Ebrei e di uno Stato Arabo.
Siete tutti invitati a questi due Convegni, nella speranza che a novembre si possano tenere, in sale prestigiose o almeno in rete.