Esce domani in libreria ‘Cosa sarà-Come cambierà la nostra vita dopo la grande pandemia. La sanità, il lavoro, la scuola, la politica’ (Mind Edizioni) scritto da Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Istituto nazionale per le malattie infettive Spallanzani di Roma, insieme a Salvatore Curiale, science communicator dello stesso istituto. Il libro è la testimonianza in prima persona di chi ha visto l’impatto della pandemia di coronavirus Sars-CoV-2 da molto vicino. Nel volume anche i contributi di Lucia Annunziata, Ferruccio de Bortoli, Francesco De Gregori, Raffaella Sadun e Antonio Zoccoli. I diritti d’autore dell’opera saranno interamente devoluti all’attività di ricerca dello Spallanzani. “‘Cosa sarà’ non è un testo di virologia, né si rivolge a un pubblico di scienziati”, si legge nella presentazione. “L’idea del volume è maturata negli autori durante le lunghe e convulse giornate trascorse all’istituto, dove alla fine di gennaio è stato isolato il virus e sono stati curati i primi pazienti italiani. Man mano che passavano i giorni e le settimane, appariva sempre più evidente che la pandemia – in sé un evento naturale, come un terremoto o un’eruzione vulcanica – aveva messo a nudo tante contraddizioni e problemi del nostro vivere quotidiano che fino ad allora non avevamo visto o avevamo fatto finta di non vedere. E, allo stesso tempo, ha fatto maturare una nuova consapevolezza di essere tutti sulla stessa barca, e creato le premesse per una riflessione collettiva su come cambiare le cose per il meglio”. L’ultima parte dell’opera “è dedicata al ‘reset’ della nostra vita alla quale la pandemia ci ha costretti, ad ogni livello: dalla scuola al lavoro, sino alle dinamiche politiche globali che solo apparentemente sono distanti da noi, come la nuova guerra fredda tra Usa e Cina, il ruolo dell’Unione europea e delle nazioni che la compongono, il nostro ruolo e la nostra responsabilità di cittadini informati nel valutare e scegliere i nostri leader. Il differente impatto che ha avuto la pandemia nelle varie aree del pianeta ha messo infatti in evidenza la differenza tra i capi di governo che hanno gestito la situazione sulla base di scelte razionali e condivise con la popolazione, e quelli che hanno invece utilizzato la pandemia a fini propagandistici, per rafforzare il proprio potere a discapito della salute dei propri concittadini”. (Com-Frm/Adnkronos Salute)