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    Commento alla Torà. Vaygàsh: il motivo della messinscena di Yosèf

    Quando Yosèf finalmente si rivela ai suoi fratelli rimasti attoniti alla scoperta che il viceré d’Egitto non era altro che il fratello che avevano venduto schiavo, Yosèf disse loro: “Ed ora non turbatevi e non sentitevi colpevoli per avermi venduto qui, perché Iddio mi ha mandato qui prima di voi per salvare delle vite. Perché sono già passati due anni di carestia nel paese e per altri cinque anni non vi saranno né aratura né raccolto” (Bereshìt, 45: 5-6).

    R. Shimshòn Rafael Hirsch (Amburgo, 1808-1888, Francoforte) nel suo commento alla Torà scrive che Yosèf voleva dire ai fratelli che non poteva impedire loro di sentire rimorso e pena per il male che avevano fatto e che i loro sentimenti erano giustificati. Ma ora dovevano guardare a quello che era successo con occhi diversi, come aveva fatto già lui da tempo.

    Tutto questo deve spiegare anche il comportamento di Yosèf nei confronti dei suoi fratelli. Al loro arrivo in Egitto, ricordandosi dei suoi sogni, li aveva accusati di essere delle spie, venute a osservare i punti deboli del paese. Perché generare tutta questa sofferenza per i fratelli e soprattutto per il padre Ya’akòv?  Non sarebbe stato più opportuno che Yosèf non appena diventato viceré avesse mandato una lettera al padre con la notizia che era vivo, libero e governatore del paese?  O almeno, perché non rivelarsi non appena i fratelli erano venuti in Egitto?  

    R. Hirsch aggiunge: Un uomo dell’intelligenza di Yosèf non poteva credere di doversi mettere al servizio dei suoi sogni. Se i sogni avessero avuto importanza, si sarebbe potuto lasciarne l’implementazione a Colui che li aveva mandati. Non era compito di Yosèf quello di creare il scenario per far sì che i suoi sogni si realizzassero alla lettera. Bisogna quindi concludere che solo un’assoluta necessità fece sì che Yosèf seguisse un corso d’azione che appariva come una serie di tormenti senza senso. Yosèf sentiva che per rivelarsi ai fratelli e per una riconciliazione con la famiglia erano necessari due cambiamenti.

    Il primo, era che Yosèf potesse cambiare l’opinione che aveva dei fratelli e il secondo che i fratelli cambiassero l’opinione che avevano di lui.

    L’odio dei fratelli nei suoi confronti era derivato dal fatto che, con l’eccezione di Reuvèn che riteneva che le azioni di Yosèf fossero il risultato della sua mancanza di maturità, essi pensavano che Yosèf con il suo comportamento, raccontando le loro malefatte al padre e sognando di dominarli, stava preparando il campo per eliminare i fratelli, come Yishma’el aveva cercato di fare con Yitzchàk ed Esau con Ya’akòv.

    R. Hirsch afferma che per poter ricreare il sentimento di fratellanza, i rapporti tra di loro sarebbero dovuti cambiare completamente. Altrimenti Yosèf sarebbe ritornato in famiglia solo fisicamente, ma non vi sarebbe stato nulla in comune tra di loro. Che Yosèf fosse risentito nei confronti dei fratelli era cosa naturale e questo sentimento sarebbe potuto cambiare solo ricevendo prova che i fratelli avevano subito un completo cambiamento. Per questo era necessario mettere i fratelli alla prova e verificare se fossero stati nuovamente capaci di fare mancare al padre un altro  fratello, cioè Beniamino. Inoltre, Yosèf ricordando i sogni e il fatto che furono una causa del loro sospetto che egli aspirasse a dominarli e a considerarlo un persecutore meritevole della pena di morte, doveva fare in modo di convincerli che l’opinione che avevano avuto di lui era stata totalmente sbagliata. Infatti  proprio ora che era viceré d’Egitto avrebbe certamente potuto fare quello di cui loro l’avevano sospettato. Era quindi necessario che i fratelli si rendessero conto che Yosèf non era un semplice burocrate che vendeva derrate in un anno di carestia, ma il governatore del paese con potere quasi assoluto che avrebbe potuto fare di loro quello che voleva. Se Yosèf si fosse poi comportato con loro ripagando il male che gli avevano fatto con del bene, sperava in questo modo di essere riuscito a fare loro cambiare  l’opinione che avevano di lui. E quando alla fine Yosèf si rivelò ai fratelli sarebbe diventato possibile per lui e per loro cancellare il passato e tornare ad essere fratelli. E per lo stesso motivo Yosèf non fece sapere al padre durante gli anni di prosperità che era vivo. Infatti a cosa sarebbe servito per il padre ritrovare un figlio e perdere gli altri vedendo la tensione che sarebbe rimasta in famiglia? Questo è il motivo di tutta la messinscena inventata da Yosèf.  

     

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