Secondo la tradizione ebraica all’età di 80 anni Mosè ha la rivelazione del roveto ardente e viene chiamato dal Signore D-o a guidare il popolo ebraico nel suo viaggio di quaranta anni verso la Terra Promessa, Eretz Israel. Questo, caro Presidente Mattarella, sta a significare che il suo compleanno odierno rappresenta l’inizio di un percorso che ci auguriamo la porti a rimanere ancora al Quirinale per altri sette anni ed a rappresentare mirabilmente il nostro paese come ha fatto nei sette appena trascorsi.
Il suo essere garante della Costituzione e dei principi ad esso ispirati di rispetto e tutela delle liberta’individuali di ciascun cittadino è stato per noi italiani un faro al quale non possiamo rinunciare. Per noi ebrei italiani e romani in particolare il suo primo gesto da Presidente, la visita alle Fosse Ardeatine,è stato motivo di grande conforto e rassicurazione, l’aver citato e ricordato nei suoi discorsi Stefano Gaj Tachè zl”, bimbo italiano vittima della brutalità del terrorismo palestinese, l’aver richiamato spesso la lotta all’odio antisemita come elemento irrinunciabile per un paese democratico ha rappresentato l’assicurazione che con la sua presidenza avremmo avuto sempre e comunque chi ci avrebbe tutelato da qualsiasi rischio e pericolo di derive violente di qualsiasi natura.
Ecco perché,nel giorno del suo 80esimo compleanno, nell’augurarle di arrivare ai 120 anni come il nostro maestro Mosè ,l’auspicio che facciamo a noi stessi come cittadini italiani è di vederla festeggiare i prossimi sette compleanni alla guida del nostro paese e poter ancora volgere lo sguardo a quel faro irrinunciabile, anche se lei ha già declinato gli inviti ricevuti a rimanere ma come si sa noi siamo il popolo della Speranza e quella non ci abbandona mai.
Mazal tov Presidente!