“L’iscrizione ritrovata e il tipo di struttura ci portano alla conclusione che il luogo che si trova sotto la chiesa di San Filippo apostolo è un miqweh”. Sono le parole del prof. Yonatan Adler, docente di archeologia della Ariel University di Gerusalemme che insieme alla dottoressa Nadia Zeldes della Ben Gurion university del Negev hanno effettuato una serie di studi scientifici sui miqwot ed in particolare su quelli di Siracusa. La chiesa di San Filippo si trova nel rione della Giudecca, il quartiere ebraico del centro storico di Ortigia. “Lo storico siciliano Giuseppe Capodieci identifica 3 miqweh a Siracusa: uno è quello di Casabianca, ma poi ce ne sono altri due. Su quello di San Filippo ho concentrato la mia attenzione: mi ha colpito l’iscrizione di appena sei lettere ritrovata sulla parete vicino la scala e poi la struttura somiglia a quella dei miqwot di tutta Europa. L’iscrizione rappresenta una prova”. L’ipotesi scientifica è stata presentata nel corso di una conferenza promossa dall’Istituto superiore di Scienze Religiose San Metodio e patrocinata dal Comune di Siracusa, che ha avuto luogo ieri pomeriggio a Palazzo Vermexio. La storica Zeldes ha ricordato che gli ebrei “furono cacciati dalla Spagna nel 1391 e buona parte di essi emigrarono in Sicilia e tra le città dove vi fu una colonia c’era certamente Siracusa. Nel 1492 gli ebrei furono costretti a lasciare l’isola, per cui è presumibilmente che in questo arco temporale possa essere stato edificato il miqweh che però forse non fu portato a termine”.