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    ITALIA

    Apposta una targa alla Scuola Goffredo Mameli in ricordo dei docenti e degli alunni espulsi nel 1938

    Dopo aver promosso un’analoga affissione al Ministero della Pubblica Istruzione e del Merito, e, in occasione della ricorrenza dell’eccidio delle Fosse Ardeatine, presso l’Istituto Comprensivo Regina Margherita, l’Associazione Docenti Italiani per la Memoria nelle Scuole (ADIMS) ha inaugurato l’apposizione di una nuova targa presso la Scuola dell’infanzia Goffredo Mameli.
    Dopo un’accurata ricerca, eseguita sui registri delle iscrizioni degli anni 1937/1938, conservati presso l’archivio della Scuola Regina Margherita, è stato stilato un elenco degli alunni espulsi, confrontando le iscrizioni dell’anno scolastico 1937/1938 con quelle dell’anno 1938/1939, successive ai primi provvedimenti fascisti di discriminazione razziale.
    La cerimonia di affissione della targa è iniziata con il saluto di Tiziana Della Rocca, Presidente dell’ADIMS e di Lucilla Musatti, Vice Presidente, che hanno illustrato gli obiettivi dell’Associazione e l’iter seguito per arrivare ad avere l’elenco degli alunni espulsi dalla Scuola.
    Sono seguiti i saluti del Presidente della Comunità Ebraica di Roma, Victor Fadlun e dell’Assessore alla Memoria del I° Municipio Adriano Labucci, che, rivolgendosi alle delegazioni di studenti della Scuola Angelo Sacerdoti e dell’Istituto Vincenzo Gioberti, hanno sottolineato l’importanza di continuare sempre ad esercitare la Memoria ed attualizzarla. Ospite di eccezione era l’ex alunno Romano Calò che, accompagnato dal calore di figli e nipoti, ha iniziato a raccontare la sua storia quando, sopraffatto dall’emozione ha lasciato al nipote il piacere di leggere la pagina del suo diario in cui raccontava la giornata della sua espulsione dalla scuola Goffredo Mameli.
    Quel giorno, accompagnato dalla mamma, si era recato a scuola, per frequentare la terza elementare: ”Un giorno mia madre mi preparò per la scuola il grembiulino blu, un colletto bianco inamidato ed un grande fiocco bianco. Anche quel giorno mi accompagnò tenendomi per mano, andavamo a piedi perché la scuola era vicinissima a casa. La Goffredo Mameli era molto grande, un grandissimo portone ed un cortile dove le maestre accoglievano gli alunni e dove si svolgevano le adunate organizzate dal Partito Fascista. Tutti i bambini della mia età partecipavano con l’uniforme di Figlio della Lupa con la “M” di Mussolini al centro del petto. Vedemmo a distanza la mia insegnante Pierina Borelli che fuori dalla porta della scuola ci stava aspettando e mia mamma notò subito che non era sorridente come sempre. Ci venne incontro e, con le lacrime agli occhi, prese la mano di mia madre e, portandosela al petto, sussurrò, con un filo di voce: Signora Calò, suo figlio Romano non può più frequentare questa scuola perché sono entrate in vigore le leggi razziali che proibiscono ai bambini ebrei di frequentare le scuole pubbliche. Tornammo a casa con una profonda tristezza.”
    La precisione dei dettagli e dei ricordi di Romano Calò dimostrano ancora oggi quanto lui avesse sofferto all’epoca.
    Tiziana Della Rocca ha spiegato che tra gli obiettivi dell’Associazione c’è quello di continuare il percorso di apposizione di targhe nelle scuole in modo che costituiscano una sorta di “pietre di inciampo” per permettere a generazioni di studenti di domandarsi le ragioni di quanto avvenuto e stimolare così il loro interesse a quella tragica pagina di storia.
    La targa riporta la data del 25 aprile 2024 in modo che attraverso questa si possa spiegare anche il significato della festa della Liberazione.
    I docenti dell’Associazione ritengono che sia molto importante proseguire l’attività di mantenimento della Memoria con iniziative durante tutto l’anno scolastico.

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