“La nomina della Consigliera de Majo appare un atto inopportuno e tale da non favorire il dialogo interculturale e l’impegno per la pace”. Con parole di fuoco ieri la Comunità ebraica di Napoli aveva apertamente e pubblicamente criticato il sindaco della città Luigi de Magistris per avere inserito nella sua squadra di governo della città, come neo assessore comunale alla Cultura e al Turismo, Eleonora De Majo. La De Majo – ricorda il comunicato di ieri della,comunità Ebraica partenopea – si è in passato espressa con livore, rabbia e ingiustificati pregiudizi contro lo Stato di Israele, paragonando il sionismo al razzismo, il premier Netanyahu a Hitler e definendo il governo israeliano ‘un manipolo di assassini’ e gli israeliani ‘porci, accecati dall’odio, negazionisti e traditori finanche della vostra stessa tragedia’.
Oggi il sindaco de Magistris ha provato a giustificare la scelta, definendo le critiche degli ebrei napoletani una “polemica pretestuosa”. “Anche io certe volte ho avuto dalla stessa Comunità ebraica attestazioni non di affetto – ha ricordato de Magistris a Radio Crc – ma vorrei ricordare che la nostra Amministrazione è quella che più di tutte ha dato segnali forti e concreti contro l’Olocausto e tutti i crimini orrendi che il popolo ebraico ha subito nel Novecento. Le precedenti Amministrazioni magari spargevano miele, ma poi non eliminavano la targa nel Borgo Orefici dedicata a Gaetano Azzariti, presidente della Commissione sulla Razza, mentre noi l’abbiamo intestata a Luciana Pacifici, bimba deportata ad Auschwitz. Da questo punto di vista noi abbiamo una posizione netta”. Ribadendo che de Majo “non è antisemita”, de Magistris ha spiegato che “la mia posizione è di essere assolutamente determinato a criticare in maniera dura il Governo e lo Stato di Israele fin quando non smetterà un’occupazione inaccettabile nei confronti del popolo palestinese, che ha diritto ad avere la sua autodeterminazione e il suo Stato. La mia posizione non è contro, è critica, ed è per due popoli e due Stati o comunque per una formula che possa farli vivere con pari dignità. Chi dice questo non è antisemita, i razzisti sono altri”.