Storie di eroi e di coraggio emergono nel tempo. Nel 1943, nel cuore del quartiere romano della Garbatella, Albino Scorzoni e Teresa Baldoncini offrirono rifugio e sostegno a Emma Spagnoletto e a suo fratello Giuseppe, salvandoli dal terribile destino della deportazione. Alla loro memoria l’Ambasciata d’Israele in Italia ha conferito la più alta onorificenza civile dello Stato d’Israele, quella di ‘Giusti tra le Nazioni’.
La cerimonia, con cui è stato attribuito questo riconoscimento, si è tenuta presso la Fondazione Museo della Shoah e ha visto la presenza del ministro dell’Economia israeliano Nir Barkat, i membri della Knesset Boaz Bismut e Sharon Nir, l’ambasciatore israeliano Alon Bar, la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni, il presidente della Comunità Ebraica di Roma Victor Fadlun, il Rabbino Capo Riccardo Di Segni, rappresentanti istituzionali della Cer, il generale Pasquale Angelosanto, coordinatore nazionale per la lotta l’antisemitismo. “Questa giornata è importante perché si entra nella storia di alcuni Giusti tra le Nazioni – ha detto il presidente della Fondazione Museo della Shoah Mario Venezia – I Giusti sono eroi senza armi, eroi con le armi della forza di volontà e del coraggio di mettere a rischio la propria vita e quelle dei propri familiari. Questi gesti vanno ricordati”.
Prima della cerimonia di consegna del riconoscimento, al Portico d’Ottavia è stata deposta a nome del governo israeliano una corona d’alloro sotto la targa che rammenta il rastrellamento degli ebrei di Roma il 16 ottobre 1943.
L’iniziativa è avvenuta nell’ambito delle celebrazioni di Yom HaShoah, giorno in cui si ricordano i 6 milioni di ebrei sterminati dai nazisti, ma che in questo particolare momento prende un significato diverso: “Yom HaShoah quest’anno, purtroppo, lo sentiamo più vicino che mai – ha detto il ministro Barkat -. Il 7 ottobre abbiamo assistito all’orribile omicidio e alle terribili atrocità inflitte ai cittadini di Israele solo a causa della loro identità ebraica. L’antisemitismo ora riemerge con un nuovo volto, purtroppo la storia sembra ripetersi: agli ebrei viene impedito di entrare nelle università. Le svastiche sono presenti nelle manifestazioni e dipinte sulle strade. Le aziende di proprietà ebraica subiscono boicottaggi e atti di vandalismo. Dobbiamo non solo promettere, ma chiedere con fermezza: ‘mai più’. Tuttavia, anche nei momenti più bui della storia, l’eroismo ebraico ha garantito la continuità della nazione ebraica. Questa è la principale differenza tra allora e oggi. Oggi abbiamo il merito di difenderci, di garantire una casa nazionale sicura per il popolo ebraico nella Terra d’Israele. Proprio come gli Alleati hanno sconfitto i nazisti, noi sconfiggeremo Hamas, Hezbollah e l’Iran. Ma per farlo, dobbiamo costruire alleanze forti”.
La presidente Ucei Di Segni ha poi sottolineato le sfide dell’ebraismo italiano contro “la distorsione e l’antisemitismo che oggi dilaga che vede Israele al centro di ogni forma e critica e da qui il raccordo con ogni comunità ebraica. Pur nell’isolamento mediatico, continueremo a sostenere le ragioni di Israele. Alla cultura della morte risponderemo sempre con la vita”.
“Noi siamo custodi della memoria. – ha detto il presidente Cer Fadlun – Ma questo è un anno particolare perché oltre al ricordo della Shoah abbiamo ferite profonde del 7 ottobre, ci sono ancora ostaggi nelle mani dei terroristi a Gaza, posti vuoti nelle tavole delle famiglie nelle loro case, nei nostri cuori e nelle nostre anime. Una ripresa dell’antisemitismo con il suo carico di apparente follia, una bugiarda propaganda istigatrice di violenze contro gli ebrei israeliani nel mondo. C’è un grande ribaltamento delle verità dei fatti nei confronti di Israele e delle comunità ebraiche nel mondo – ha aggiunto – Accanto a questa memoria del male c’è anche il ricordo di cui è giusto e doveroso mantenere accesa la fiammella di una generosità umana, i Giusti tra le Nazioni. Sono un esempio di abnegazione Teresa Baldoncini, Albino e la loro famiglia. E’ sul senso di umanità e sull’amore per la verità che ancora oggi confidiamo per superare questo momento terribile”.
“Come molti italiani che hanno coraggiosamente assistito gli ebrei durante la Shoah, Albino e Teresa sono il simbolo del vero eroismo. – ha detto il ministro Barkat durante la consegna del riconoscimento ai familiari – Hanno scelto di rimanere fedeli ai valori dell’amore per gli altri, della compassione e del destino condiviso, rischiando la vita per salvare i loro vicini ebrei. Si tratta di un eroismo straordinario che non può essere dato per scontato”.