Il giornalista Stefano Caviglia ha scritto per la casa editrice Intra Moenia un libro dal titolo accattivante “Guida inutile di Roma”, che è stato presentato in diretta streaming sulla pagina del Centro di Cultura Ebraica e sulla pagina Facebook di Shalom.
Parafrasando le parole del Vicepresidente della comunità ebraica di Roma Ruben Della Rocca in apertura: “Mai come oggi Roma ha bisogno di guide per dare un percorso e un sentiero alla vita della stessa città, è importante che la cura e i principi di convivenza vengano difesi”.
Segue la storica dell’arte Carla Benocci: “É un testo provocatorio che si apre con un titolo seducente per il lettore curioso e non particolarmente attento alla storia della nostra città. Il miglioramento e la conservazione di Roma è un servizio che rendiamo a noi stessi e agli altri. (…) Il testo comincia dall’esame dell’area dell’Esquilino e Termini per muoversi in luoghi più o meno conosciuti: Piazza Indipendenza e suoi giardini, che richiamano modelli già sperimentati a Firenze. E ancora Via del Corso, la perdita dei borghi adiacenti a San Pietro, la creazione di Via della Conciliazione e il rapporto tra la città e il fiume Tevere. Alcuni errori inducono a pensare, esprimere giudizi e documentarsi. Sembra un racconto fatto tenendo per mano il lettore, inducendolo a pensare. Questa è un’attività preziosissima”.
Il libro, come ricorda l’autore, nasce dalla raccolta di numerose fonti scritte e da passeggiate in giro per la città. C’è Villa Rivaldi, chiusa da decenni e conosciuta dai meno giovani come convento occupato, Villa Ludovisi, il Casino dell’Aurora, Palazzo Margherita e tanto altro.
Alla domanda rivoltagli dal giornalista Paolo Conti sulla devastazione che gli ha provocato più dolore Caviglia non ha dubbi: Piazza Venezia. “Era così diversa e ha subito negli anni una serie di distruzioni dolorose, come la ricollocazione del palazzo a forma di L rimontato alle spalle di palazzo Venezia e la distruzione di alcune vie lì adiacenti”.
I cambiamenti strutturali degli ultimi 150 anni sono i temi principali di questa inconsueta guida di Roma in cui si trovano descrizioni e foto di luoghi oggi irriconoscibili o quasi. Un invito all’osservazione, all’amore e alla cura di una città che merita un destino diverso da quello che la vorrebbe vedere morire di incuria.