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    A Firenze torna il “Balagàn Cafè”. Tra speranza e tanta voglia di raccontarsi alla città

    Torna l’estate del Balagan cafè, che si terrà ogni giovedì a partire dal 22 luglio 2021 fino al 2 settembre. 

    Molto più di un festival estivo: un’idea, una speranza, un racconto. Ogni estate dal 2016 la comunità ebraica di Firenze apre i suoi grandi cancelli per ospitare il Balagan Cafè: un’iniziativa culturale, musicale e gastronomica organizzata con il sostegno del comune della città, e divenuta ormai un appuntamento fisso nel panorama delle estati fiorentine. Una grande voglia di far conoscere il variegato mondo ebraico è quella che da sempre caratterizza il festival. Il Balagan  – come dice il direttore artistico Enrico Fink – rappresenta un momento di incontro fra comunità e città, di scambio reciproco, molto atteso soprattutto dopo le difficoltà dovute alle restrizioni legate al periodo acuto della pandemia; che senza dubbio ha penalizzato la cultura. Tanta voglia di ripartire, di portare alla luce la cultura attraverso incontri fisici. Il tema di quest’anno “Dialoghi”, che, come lo stesso Fink ha detto a Shalom, è inteso come un racconto tra mondo ebraico e mondo circostante, è un tema talmente centrato che non ha bisogno neppure di esser esplicitato, perché il Balagan è di fatto uno spazio di dialogo fisico in cui le persone si arricchiscono reciprocamente; il momento in cui la comunità si apre alla città e si racconta. Un programma apprezzato e consolidato quello del Balagan. Appuntamento settimanale con visite guidate della Sinagoga e del Museo, degustazioni di cibi dal mondo ebraico e italiano, uno degli elementi che da tempo porta affluenza al festival, come ci spiega Fink “Uno chef rinomato, Jean Michel Carasso, si occuperà di portare prelibatezze all’interno del festival, disegnando la fantasia e l’interesse del pubblico”. Ma anche musica, incontri con autori e personaggi del mondo della cultura ebraica da tutto il mondo.  L’affascinante cornice della scalinata del Tempio Maggiore corona la bella atmosfera che si respira al Balagan, che, come afferma Fink, è data dalla partecipazione attiva di tanti, specialmente dai volontari della comunità, da sempre coinvolti nel progetto. Un momento speciale, in cui la comunità accoglie la città raccontandosi fisicamente e culturalmente, caratterizzato da tanta voglia di rinascita. Una rassegna che contribuisce a disegnare l’identità culturale cittadina e a superare barriere e stereotipi aprendo una finestra culturale col mondo. La possibilità di farsi conoscere attraverso la cultura e stringere rapporti in maniera diversa. Tanti i nomi degli ospiti che negli anni si sono esibiti negli anni al Balagan Cafè, artisti della scena nazionale e internazionale, scrittori e cantanti. Quest’anno tra le iniziative organizzate per la serata d’apertura: l’esibizione della Tigo Band in “Muzika Shelanu”; Il concerto di Evelina Meghnagi con Gabriele Coen, Arnaldo Vacca e Cristiano Califano; e il “Progetto di traduzione del talmud Babilonese” di Rav Gad Fernando Piperno e David Dattilo.

    “Venire al Balagan è un momento per chi ci conosce di passare una serata insieme, e per chi non ci conosce di imparare nuove cose e visitare la nostra sinagoga, che è davvero un gioiello” conclude Fink.

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