La Comunità EBRAICA di Napoli esprime “indignazione e profondo sconcerto nell’apprendere la notizia, pubblicata da alcuni organi di informazione, dello slogan con il quale il Comune di Napoli ha lanciato il suo concerto virtuale Primo Maggio virtuale: ‘solo il lavoro rende liberi’ che richiama la frase che campeggiava all’ingresso del campo di concentramento e di sterminio di Auschwitz (Arbeit macht frei)”.
Secondo la presidente della Comunità EBRAICA di Napoli, Lydia Schapirer, “la successiva correzione da parte del Comune di Napoli, che ha sostituito quell’espressione tristemente evocativa di uno dei periodi più bui della storia umana con la frase ‘solo il lavoro rende la dignità’, nulla toglie alla gravità della scelta operata dall’Assessorato alle Politiche sociali e al Lavoro del Comune di Napoli che, con un uso tanto disinvolto delle parole, rivela superficialità, insensibilità e ignoranza inaccettabili da parte di una rappresentanza istituzionale”.
La Comunità EBRAICA di Napoli, “da sempre impegnata nel dialogo interreligioso e interculturale nel rispetto delle specificità di ciascuno – aggiunge Schapirer – ritiene offensivo per la memoria delle vittime della Shoah e per gli ebrei la scelta di quell’espressione odiosa e considera l’episodio un esempio pericoloso di come la conoscenza corretta di quel che è stato abbia sempre meno spazio presso certe amministrazioni, evidentemente più avvezze alla banalizzazione degli eventi storici che alla corretta percezione del loro reale significato”.