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    Yad Vashem conferisce il riconoscimento Giusti tra le nazioni al Cardinale Tisserant

    Tante storie di coraggio, di chi ha rischiato la vita per salvarne altre in nome di qualcosa di più grande. Per questo, il memoriale della Shoah a Gerusalemme, Yad Vashem, conferisce il riconoscimento postumo di Giusti tra le nazioni la Cardinale Eugène Tisserant, al rettore mons. André Bouquin, e al diplomatico francese Francois De Vial. Con il merito di aver salvato la vita a molti ebrei durante la Shoah. Si terrà prossimamente una cerimonia in loro onore. 

     

    Dalla sua istituzione, Yad Vashem ha riconosciuto come Giusti tra le Nazioni circa 28.000 persone provenienti da oltre 50 paesi diversi, e ogni anno il numero di riconoscimenti continua ad aumentare in modo significativo.

     

    Il cardinale Eugène Tisserant, insignito del riconoscimento, iniziò ad avvicinarsi al popolo ebraico alla vigilia della Seconda guerra mondiale. Nel 1939, a causa delle leggi razziali emanate in Italia, Guido Mendes fu licenziato dal suo incarico di direttore dell’ospedale ebraico di Roma. Tisserant conferì a Mendes una Medaglia d’Onore dalla Congregazione delle Chiese Orientali, sfidando in maniera piuttosto manifesta il governo. Tisserant lavorò duramente per ottenere certificazioni di immigrazione per la famiglia Mendes.

     

    Tisserant mantenne una corrispondenza con il cardinale Maglione, segretario di Stato vaticano, per cercare di ottenere un visto brasiliano per il rabbino dottor Nathan Cassuto. Inoltre, aiutò Giorgio Levi Della Vida a trasferirsi negli Stati Uniti, dove divenne professore all’Università della Pennsylvania. Aiutò inoltre Aron Friedman a trovare un lavoro negli Stati Uniti nel 1938. Nel 1939, Tisserant espresse al Dr. Jacob Hess la sua solidarietà contro l'”ingiusta persecuzione” degli ebrei.

     

    Cesare Verona, un venditore di macchine da scrivere Remington nel nord Italia, incontrò il cardinale Tisserant durante un viaggio d’affari negli Stati Uniti negli anni ’30. Verona era sposato con Eugénie Crémieux. La coppia ebbe tre figli. Elena, una delle figlie, era sposata con il signor Bernstein e avevano una figlia, Vera Egnuss. Durante la Seconda guerra mondiale, Verona cercò l’aiuto di Tisserant, che lo nascose nella sua residenza privata insieme ad un’altra famiglia ebraica. Secondo la testimonianza di Vera, sua nonna Eugénie fu nascosta in un monastero in Vaticano su iniziativa dello stesso Tisserant.

     

    Il cardinale Tisserant aiutò a salvare anche Miron Lerner. Nato nel 1927 a Parigi da immigrati ebrei di Odessa, Lerner e sua sorella maggiore Rivka rimasero orfani nel 1937. Nel 1941, Rivka cercò di trasferirlo dal suo orfanotrofio di Parigi a uno di Moissac nella zona franca meridionale. Lungo la strada, si trovarono su un treno da St. Gervais in Italia con altri profughi ebrei. Alla fine, i Lerner arrivarono a Roma, dove Miron si mise in contatto con padre Pierre-Marie Benoît e altri attivisti di Delasem, un’organizzazione di salvataggio ebraica, che lavorava nel convento dei cappuccini. Benoît aiutò Lerner fino a quando il primo non fu scoperto e fuggì da Roma. 

     

    Lerner si trasferì al convento dei cappuccini, dove padre Didier scrisse a Tisserant sulla difficile situazione dell’adolescente. Tisserant e Lerner si incontrarono nell’ufficio del cardinale fuori dal Vaticano. Quando Lerner confessò a Tisserant di essere ebreo, l’uomo rispose: “Questo è irrilevante. Cosa posso fare per aiutarla?” Quindi mise Lerner nelle mani dell’abate Guékiére, che per primo portò Lerner nella chiesa di St. Louis de Français fuori dal Vaticano, dove purtroppo non furono in grado di aiutarlo. Guékiére portò dunque il rifugiato da François De Vial. 

    De Vial era il segretario del rappresentante francese in Vaticano ed era autorizzato a circolare liberamente per Roma. L’uomo ospitò Lerner nella sua casa per due o tre giorni finché Guékiére lo recuperò.

     

    Il cardinale Tisserant a quel punto portò l’uomo clandestinamente nella sua auto, tenendolo nascosto ai suoi piedi, in un piccolo monastero in Vaticano. Un mese dopo, all’inizio del 1944, il cardinale e il profugo ebreo si recarono in un convento vicino alla chiesa di St. Louis de Français. Rettore Mons. André Bouquin, che era responsabile del monastero, accolse Lerner. Lerner vi rimase fino a dopo la liberazione di Roma nell’estate del 1944. 

     

    Dopo la liberazione, Miron Lerner rimase per un periodo a Roma e poi tornò a Parigi, dove si riunì con sua sorella. Nel 1998, Lerner prese la decisione di trascrivere degli atti eroici di Eugène Tisserant e di come ha salvò la vita a molti ebrei, incluso s se tesso, durante la Shoah.

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