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    Un’ondata di generosità e di aiuti per Israele in guerra

    Un’ondata di solidarietà sta giungendo in Israele. Dopo lo scoppio della guerra e la diffusione di notizie e immagini drammatiche provenienti soprattutto dal sud del Paese, migliaia di israeliani si sono mobilitati, mostrando unità, generosità e compassione.

    In tutto il Paese si vedono file lunghissime per donare sangue. I volontari a volte hanno atteso anche a lungo, come racconta a Shalom Barak: «Per donare il sangue a Holon, nella Postazione del Maghen David Adom, la fila era di oltre 3 ore!».

    Questa settimana sono state moltissime le madri israeliane che hanno donato latte materno per i bambini rimasti orfani o le cui madri sono state rapite. Livia, mamma di una bambina di 4 mesi, racconta a Shalom che «appena ho sentito la notizia, ho scritto al Maghen David Adom per donare il latte che avevo congelato». Gruppi di doule si sono offerte per aiutare donne incinte all’ottavo e al nono mese di gravidanza o neo madri i cui mariti sono stati richiamati dall’esercito. 

    Centinaia di ristoranti e supermercati si sono organizzati per portare cibo ai riservisti e ai sopravvissuti dei massacri. In tutto il Paese migliaia di volontari stanno raccogliendo viveri, vestiti e beni di prima necessità per i soldati e per gli abitanti delle città più colpite. 

    La solidarietà entra anche nelle case degli israeliani. Tanti cittadini hanno messo a disposizione le proprie case per consentire agli abitanti delle zone più colpite del sud di spostarsi e trovare una calorosa generosità in città più sicure e meno colpite. 

    Alcuni volontari, inoltre, stanno raccogliendo donazioni per aiutare le migliaia di animali domestici del sud di Israele abbandonati, feriti o dispersi, per portarli in luoghi più sicuri, mentre in tutto il Paese in molti si sono messi a disposizione per prendersi cura di animali smarriti o di proprietari che in questo momento non possono prendersene cura.

    Operai e tuttofare offrono servizi gratuiti a chi è in difficoltà. Scarpe, materassi, pannolini, qualsiasi cosa una di cui una persona possa aver bisogno, ma anche intrattenimento e fiori. Fiorai donano fiori per funerali e composizioni per i malati negli ospedali. Anche se molti abitanti di Sderot hanno lasciato la città, sono tantissimi i volontari che arrivano. Tra questi vi sono anche religiosi che si stanno dedicando a cantare e a portare un po’ di gioia a chi in questi giorni sta vivendo sotto la pioggia di missili di Hamas. 

    Ad Ashkelon sono arrivati camion pieni di cibo e di tutto ciò che può essere necessario ai sopravvissuti all’attacco del 7 ottobre e agli altri abitanti della città. A Jaffa sono stati raccolti aiuti destinati ai beduini al sud, anche loro fortemente colpiti dall’attacco di Hamas.

    La solidarietà non si è fermata sono all’interno dei confini d’ Israele. Anche in Europa e negli Stati Uniti sono state organizzati progetti di volontariato e donazioni. In questi giorni fondi e filantropi hanno raccolto importanti somme per aiutare Israele.

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